11.10.13 "E' uno sciopero contro le decisioni della direzione Italcementi che, con la scelta unilaterale di chiudere tre dei quindici stabilimenti in Italia, non sta rispettando gli accordi sottoscritti a gennaio 2013, che prevedevano il ricorso alla CIGS (24 mesi per 689 lavoratori) e nessun ulteriore intervento strutturale" ma è anche uno sciopero contro il governo "che non ha fatto e non sta facendo niente per rilanciare gli investimenti ed il lavoro, per uscire dalla crisi" è quanto ha affermato Mauro Livi, segretario nazionale Fillea Cgil , concludendo la manifestazione nazionale dei lavoratori Italcementi, che oggi ha portato a Bergamo almeno ottocento lavoratori in rappresentanza di tutti gli stabilimenti, in occasione dello sciopero generale di 8 ore indetto dalla Rsu Italicementi e da Fillea Filca Feneal.
"Al Governo - dove abbiamo un tavolo aperto presso il  MISE -  chiediamo un piano industriale per il rilancio del settore e adeguati strumenti di sostegno al reddito per tutelare l' occupazione ed il reddito dei lavoratori" mentre alle istituzioni locali "chiediamo di essere al nostro fianco, in modo serio come è stato finora infine " infine, con Italcementi "siamo disponibili a riprendere il confronto, ma solo a condizione che l'azienda rispetti gli accordi" ha concluso il segretario Fillea