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Sottoscritta l'ipotesi di rinnovo del Contratto nazionale del settore legno-lapidei artigiani e piccole e medie imprese. Aumenti fino a 191 euro per gli 80mila addetti.          

Sottoscritto l'accordo per il premio di risultato 2023  per un valore complessivo di 3.612 euro. Il comunicato Fillea Filca Feneal ed Rsu del gruppo.              

Sottoscritto da Sindacati e Federlegno l'accordo per l'incremento dei minimi retributivi per il settore del Legno - Arredo Industria. Il comunicato unitario, l'accordo ed il volantino.      

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10.10.13 Dal distretto del mobile imbottito al distretto dell’arredo, dalla delocalizzazione in Romania al ritorno in Italia della produzione. Questo l’orizzonte produttivo dell’accordo sottoscritto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico tra i vertici della Natuzzi, i sindacati di categoria Fillea Filca Feneal, le regioni Puglia e Basilicata ed i sindaci dell’area, ed i sottosegretari De Vincenti e Dell’Aringa. Il commento di Walter Schiavella
 
 
Dai 1.726 iniziali, gli esuberi sono scesi a 1.506, con ricollocazione per 220 nello stabilimento di Jesce, in provincia di Matera, che di fatto viene rilanciato. Previsti un piano di incentivazione alla mobilità volontaria, la Cig straordinaria per un anno che coinvolgerà fino a 2mila lavoratori, e a fine percorso la ricollocazione per tutte le unità lavorative, nell’ambito delle iniziative di reindustrializzazione previste. Entro gennaio verrà poi costituita una newco, dove verranno trasferite  produzioni (la linea Leather Edition) oggi delocalizzate in Romania, con il rilancio dello stabilimento di Ginosa, in provincia di Taranto. Sul versante delle condizioni di lavoro, viene riaffermata la piena applicazione, senza deroghe, del Ccnl ed inserita una importante clausola sulla lotta al lavoro nero. Il tutto per dare vita ad una ristrutturazione complessa, che dovrebbe restituire un più vasto orizzonte produttivo al distretto murgiano, portandolo finalmente fuori da quella che in tempo di crisi è diventata la sua “maledizione”, cioè la monoproduzione.
 
Per Walter Schiavella, segretario generale della Fillea, “l'intesa siglata oggi per il gruppo Natuzzi è un atto importante e in controtendenza con le crescenti spinte alla delocalizzazione produttiva. Ora si apre una fase delicata e ancor più decisiva per le sorti dei lavoratori e degli insediamenti produttivi" cioè quella della "concreta applicazione di tutti i punti dell'intesa. Su questo non abbasseremo abbassare la guardia" promette il segretario Fillea "siamo soddisfatti di aver scongiurato i licenziamenti, ma non dimentichiamo le preoccupazioni dei lavoratori sui tempi e sulle modalità con cui si realizzerà tale processo. Quelle preoccupazione, che ho ascoltato ieri nel corso delle assemblee cui ho partecipato, seppur accompagnate dalla consapevolezza della necessità di cambiare pagina attuando l’accordo, non abbiamo alcuna intenzione di dimenticarle o rimuoverle.”  Per questo  “abbiamo fortemente voluto che si definissero sedi di confronto e di monitoraggio con tutti i soggetti istituzionali e aziendali coinvolti nell'intesa” prosegue il numero uno Fillea  “ in quelle sedi incalzeremo tutte le parti coinvolte per il rispetto dei tempi stabiliti, per le garanzie sulla solidità dei nuovi soggetti imprenditoriali e soprattutto per l'attuazione delle  parti più qualificanti relative alla corretta realizzazione dell'intero processo, in particolare quelle che riguardano l'oggettività dei criteri per la gestione della Cigs, il rispetto puntuale del CCNL per i lavoratori coinvolti nelle nuove iniziative imprenditoriali, la garanzia di una equilibrata distribuzione delle stesse sul territorio a partire dall'impegno assunto di dare una futuro certo al sito produttivo di Ginosa.”
 
Positivo il giudizio anche della Cgil, presente al tacolo con la segretaria nazionale Elena Lattuada, secondo la quale l'accordo “pur contenendo elementi di sacrificio per le lavoratrici e i lavoratori che da anni sono in cassa integrazione, contiene due elementi di assoluta rilevanza. Il primo è che l'azienda riporta in Italia un pezzo di produzione, un elemento che rappresenta un'inversione di tendenza rispetto alle pratiche di delocalizzazione della produzione, collocandola nell'area di Ginosa, ovvero quella più colpita dal processo di ristrutturazione”.
Il secondo punto da sottolineare, invece, prosegue Lattuada, “riguarda il fatto che l'accordo contiene un esplicito impegno ad intervenire sulle distorsioni economiche e sociali provocate dal lavoro nero, riportando quindi a principi di correttezza e a trasparenza i rapporti di lavoro con l'applicazione dei contratti collettivi nazionali senza deroghe”. E' in ragione di questi due punti, “insieme allo sventato pericolo dei licenziamenti”, che per la Cgil il giudizio sull'intesa raggiunta oggi  “è positivo coscienti che la gestione del prossimo anno dovrà impegnare tutte le forze, a partire dall'azienda, per rendere coerenti ed esigibili gli impegni e i contenuti”, conclude Lattuada.

 
 
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