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07.03.16 “Per fare una buona legge non c’è bisogno di destrutturare un intero comparto, quello legato agli affidamenti in house, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro” è quanto ha affermato oggi il segretario nazionale Fillea Dario Boni intervenendo a Tortona ad una assemblea con 300 lavoratori edili del comparto autostradale del Gruppo Gavio, in preparazione dello sciopero nazionale indetto per l’11 marzo con manifestazione davanti al Ministero delle Infrastrutture.
“Nel comparto autostradale manutenzioni e progettazioni, eccellenze nel panorama nazionale, si sta rischiando il dimezzamento degli addetti, e non è questo che ci sta chiedendo l’Europa” ha spiegato Boni, ricordando che “il testo approvato dal Consiglio dei Ministri compromette e peggiora il lavoro fatto dal Parlamento. La clausola sociale, così come è scritta, non dà garanzie nei cambi appalto. Non si capisce perché, se da un lato si interviene per fare chiarezza nelle aggiudicazioni degli appalti scegliendo l’offerta economicamente più vantaggiosa al posto del massimo ribasso, poi si intervenga liberalizzando il subappalto” facendo sparire di fatto “ la percentuale subappaltabile del 30% rispetto il lavoro prevalente oggetto dell’appalto.”
Il Mit in questi mesi, nonostante la richiesta di incontro che abbiamo inoltrato con Filca e Feneal, non ci ha mai ricevuti” ha proseguito il segretario Fillea “ci sono 60 giorni di tempo dall’approvazione del Consiglio dei Ministri per intervenire nelle commissioni, poi il provvedimento tornerà al Governo. Abbiamo 60 giorni per intervenire e lo sciopero nazionale dell’11 marzo è una tappa del nostro percorso di lotta per modificare il provvedimento.”
Lo scorso luglio “centinaia di lavoratori a Tortona e Genova hanno bloccato la viabilità autostradale, e questa mobilitazione produsse un primo risultato, con il miglioramento da parte della Camera dei Deputati del testo approvato al Senato. Ora siamo al dunque" ha aggiunto Boni, sottolineando che "noi non tifiamo per le imprese, difendiamo i diritti dei lavoratori e ci opponiamo allo smantellamento dell’ultimo comparto industriale italiano delle costruzioni. Le aziende stanno aprendo procedure di esuberi a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale: non permetteremo che si sfogli la margherita, se il Governo e le aziende non ci ascoltano, grideremo più forte" ha concluso Dario Boni chiudendo l'assemblea.
Appuntamento dunque l’11 marzo davanti al Ministero dei Trasporti, con la parola d’ordine, scelta dai lavoratori: #noncifaremoasfaltare.
  

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