29.07.16 “Oggi è previsto un nuovo round tra Governo e Sindacati in materia di pensioni. Nel ribadire tutto il massimo sostegno della Fillea Cgil alla piattaforma di Cgil, Cisl e Uil per una giusta riforma del sistema previdenziale dopo gli innumerevoli danni della Fornero, vogliamo ricordare al Ministro Poletti e al Sottosegretario alla Presidenza Tommaso Nannicini solo un nome: quello di Giuseppe Marchiano, un edile di 66 anni che quattro giorni fa è morto dopo essere caduto da un ponteggio a Carini, in Sicilia" è quanto dichiara Alessandro Genovesi, segretario generale della Fille Cgil.
"Dopo più di 40 anni di lavoro, Giuseppe - così come gli altri 11 lavoratori ultra sessantenni morti nel 2016 a seguito di incidenti sul lavoro nelle costruzioni - avrebbe dovuto stare a casa con i nipotini, a godersi un giusto riposo, non stare sotto il sole cocente sopra un’impalcatura" prosegue il segretario, ricordando che "i lavori non sono tutti uguali, le aspettative di vita non sono uguali se si lavora in cantiere o dietro una scrivania, l’usura a cui il corpo e la mente sono sottoposti non sono uguali se si scavano gallerie o si insegna all’università”.
Per Genovesi “servono quindi fatti concreti, criteri chiari e trasparenti che riconoscano il diritto dei lavoratori che hanno iniziato a lavorare sin da giovani, che hanno una minor aspettativa di vita, che svolgono lavori usuranti affinché possano andare in pensione prima e senza penalizzazioni - conclude il numero uno Fillea - per fare ciò servono risorse aggiuntive significative, perché mai come in questo caso di troppa austerità si sta morendo”.
