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SANNINO, FILLEA CGIL: 35 MILA ISCRITTI IN MENO IN CASSA EDILE E CENTINAIA LE IMPRESE CHE HANNO CHIUSO I BATTENTI

“E' dall'inizio dell'anno che la Fillea sta denunciando una situazione di allarme occupazionale, produttivo e sociale che interessa da tempo il settore dell'edilizia in Campania, dando visibilità alla campagna 99 cantieri, incalzando la Pubblica Amministrazione a cantierare i progetti definiti.

Ad oggi, autorevoli indicatori economici, evidenziano un -7% di lavori rispetto al 2008. Ed è una situazione destinata ad aggravarsi nei prossimi mesi.Dalle Casse Edili delle province della Campania arrivano dati allarmanti su i lavoratori iscritti e denunciati all'ente: -35.000 unità rispetto al 30 settembre del 2008, mentre sono ormai centinaia le imprese che hanno chiuso i battenti e molte arrancano tra mille difficoltà."

Questo è l'allarme che lancia Gianni Sannino, segretario generale della Fillea Campania, che prosegue "un solo dato per rendere l'idea: gli uffici legali delle Casse Edili stanno definendo con molte aziende, ad Avellino, a Napoli e altrove, rateizzazioni di contributi non versati che non arrivano neanche a 5000 euro!"

Un grave campanello d'allarme che non va sottovalutato "neanche dal Sindacato, che con le aziende trattiene relazioni sindacali e contrattuali per nome e per conto dei lavoratori - prosegue Sannino - ed è grave che pezzi importanti del salario dei lavoratori erogati dall'Ente Bilaterale rischiano di non essere garantiti.Tutto ciò, se inserito, in un contesto dove l'80% delle aziende edili non supera tre/quattro dipendenti, il rischio di un crollo verticale del settore non è un azzardo."

Per Sannino il il settore regge ancora perché sono in completamento i cantieri in fieri, e residui dell'edilizia privata "nonostante che ci sia stato e c'è un massiccio ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria. Finiti questi, saranno guai per tutti e in particolare per i lavoratori che perderanno il lavoro."

Da mesi vengono annunciati programmi e piani "dal Parco Progetti, alle Cento Città, al Centro Storico, al Piano Casa, i continui annunci del Governo, ma nulla si muove" prosegue " ma a fronte di tanta programmazione teorica manca un'operatività che faccia svolgere al settore edile la sua funzione anticiclica, a partire dalla certezza delle risorse per il completamento di importanti infrastrutture in corso e da realizzare (Napoli-Bari) e dal risarcimento di quelle scippati al FAS. Così come va superata la soglia del Patto di Stabilità che non consente, paradossalmente, di avviare i cantieri quelli dalla Fillea individuati e segnalati a Comuni, Regione e Prefetture."

La Fillea ritiene non utile affrontare la crisi "con scorciatoie che si scaricano unicamente sul costo del lavoro, utilizzando in maniera intensiva la “flessibilità”, fino al lavoro nero e finti part-time" conclude l'esponente Fillea "riteniamo invece opportuno che si realizzi un'iniziativa comune delle parti sociali, organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali, per indicare una via d'uscita acquisitiva in quantità e qualità."

 

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