No al modello Genova, si alla nostra proposta di prorogare l'emergenza per edilizia fino al 31 dicembre. Genovesi sul convegno on line Fillea - Mit - Anac - Ance.                            

 “No al modello Genova, si alla nostra proposta di prorogare per l’edilizia lo stato di emergenza fino al 31 dicembre utilizzando le procedure previste dal Codice Appalti: su queste cose abbiamo avuto un'apertura positiva da parte dei nostri interlocutori, in particolare dal ministro De Micheli e dal presidente dell’Anac Merloni. Mi sembra dunque che il confronto di oggi sia stato davvero utile” è quanto fa sapere Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea, al termine del Convegno online andato stamane in diretta sul sito di Repubblica.

“Siamo i primi volere che tutti i cantieri possibili, grandi e piccoli, si aprano per rilanciare occupazione ed economia. Si può fare, garantendo tutele e diritti, velocità, legalità e trasparenza, proprio utilizzando procedure e strumenti già presenti nelle attuali strumentazioni normative, in particolare il Codice Appalti, con cui negli ultimi mesi del 2019, con il nuovo governo, le aggiudicazioni sono crescite del 34% e le gare del 26%” prosegue Genovesi, che chiede anche la modifica dell’Articolo 4 dello sblocca cantieri " "garantendo quindi commissari solo per opere altamente complesse e con alto grado di contenzioso con obbligo di accordo sindacale (per il corretto rispetto del CCNL edile, della sicurezza, degli orari, ecc.) e con obbligo di controllo collaborativo Anac, sul modello Expo”.

Dalla Fillea poi la richiesta di un piano straordinario di informatizzazione delle stazioni appaltanti “che vanno qualificate e potenziate (concorso pubblico urgente per almeno 10 mila tecnici, ingegneri, geometri, ecc.), perchè il principale collo di bottiglia oggi è la mancanza di figure professionali negli enti locali (e non solo) dopo anni di turnover” e l’attuazione immediata dell’art. 105 comma 16 del Codice Appalti, cioè il Durc (Documento Unico di Regolarità contributiva) di Congruità “per far applicare il CCNL edile e combattere lavoro nero ed irregolare, subordinando tutti gli incentivi (ecobonus, sisma bonus, ecc. compresi quelli portati al 110%) al possesso della certificazione di congruità. Con i soldi pubblici (appalti e incentivi) va favorito il lavoro regolare.”


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