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Referendum

Tantissime le adesioni alla mobilitazione Fillea - Feneal, tra cui la Federazione Europea del Sindacati delle costruzioni. Lista e messaggi.

Federazione Europea - Efbww:

“L'EFBWW condanna le recenti decisioni del governo italiano, riguardanti l'eliminazione del limite al subappalto e la riduzione degli investimenti in bonus per le ristrutturazioni. Vogliamo dimostrarvi la nostra solidarietà e il nostro sostegno (…). 

Queste misure vanno contro tutto ciò che abbiamo difeso, favorendo lo sfruttamento dei lavoratori, soprattutto di quelli più vulnerabili come i lavoratori migranti e distaccati, e incoraggiando l'emergere di aziende fraudolente e della criminalità”.

“L'EFBWW ha lanciato una campagna sul subappalto per chiedere una nuova legislazione che ponga fine allo sfruttamento nelle catene di subappalto” ed il  7 giugno saremo a manifestare a Bruxelles".

Le associazioni degli inquilini Sunia e Uniat, l’associazione Ambiente e Lavoro, l’associazione Apiqa, l’Associazione Tempi Moderni, l’Associazione Nonna Roma, che scrive:

“Contrariamente a quanto sta facendo il Governo Meloni, servono politiche di ampio respiro e investimenti che tengono insieme la necessità di rigenerazione dei quartieri popolari in relazione con la tutela dell'ambiente. La battaglia contro la povertà, per il diritto all'abitare e per una buona e dignitosa occupazione sono battaglie che devono viaggiare insieme e che sono al centro dell'iniziativa della nostra associazione e del sindacato.”

Le associazioni dei consumatori Federconsumatori e Adoc, che insieme ci scrivono una lunga lettera, ve ne leggiamo alcuni passaggi: 

“Adoc e Federconsumatori nazionali condividono la vostra iniziativa di mobilitazione del settore delle costruzioni per correggere l'improvvisa decisione del Governo di modificare, per l'ennesima volta, il sistema degli incentivi alla riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio del nostro Paese, peggiorandone e complicandone le condizioni di accesso.”

Ed ancora: “Chiediamo che l'intervento riformatore che si mette in campo non solo assicuri, come voi chiedete, stabilità di lungo periodo al sistema, ma conservi la possibilità di godere della cessione del credito fiscale a intermediari abilitati o dello sconto in fattura, nelle varie percentuali che si possono fissare, a favore degli incapienti fino a una certa soglia reddituale Isee, che riteniamo equo indicare in 30mila euro. Pensiamo sia necessario anche istituire un vero e proprio Fondo contro la Povertà Energetica, che dia la possibilità di realizzare gli interventi necessari nelle proprie abitazioni a quanti diversamente non possano permetterselo.”

Le associazioni della terza età Ada e Auser. Quest’ultima ci scrive:

“Adeguare la propria casa significa aver un'abitazione adeguata alle proprie esigenze, anche quando si è più avanti nell'età, per favorire l'invecchiamento a casa propria. Per noi la rigenerazione urbana, attraverso le pratiche di co-progettazione e co-programmazione, rappresenta un obiettivo strategico” per questo, prosegue l’Auser “condividiamo la necessità di una legge quadro sulla rigenerazione urbana con una nuova pianificazione urbanistica basata su maggiori risorse e strumenti partecipativi. Per realizzare quegli obiettivi, siamo convinti che serve costruire reti e alleanze che mettano insieme rappresentanze del lavoro e enti del terzo settore con esperienze progettuali comuni.”

L’ARCI Nazionale, che scrive: 

“Dobbiamo far tornare forte e popolare il valore della sicurezza umana e condivisa: la sicurezza del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici; la sicurezza sociale delle persone e delle comunità; la sicurezza ecologica.

La vostra categoria è fra le più esposte ai rischi di un modello di sviluppo e di produzione che troppo spesso considera la sicurezza umana e del lavoro come una variabile trascurabile. E per questo avete sempre e da sempre tutta la nostra solidarietà.

Ma, con questa piattaforma, sentiamo che ci state proponendo una relazione molto più forte e più profonda, che riguarda una alternativa di società, di città e di comunità da costruire insieme, a partire dai bisogni essenziali, dalle periferie del nostro paese, e da far vincere nella società e nella politica.”

Il Forum diseguaglianze e diversità, aderendo alla nostra mobilitazione, ricorda che:

“Il blocco del 110% è solo la punta di quell’iceberg di scelte sbagliate che fanno arretrare il Paese. La decisione del governo ci riporta di fatto al vecchio strumento del 65%, con il quale gli incentivi sono finiti soprattutto alle famiglie ricche. Con una sola operazione si è bloccata una misura di giustizia eco-sociale, di lotta al cambiamento climatico, di miglioramento delle condizioni abitative, anche dei più fragili, di incremento dell’occupazione, di riduzione del consumo di suolo, di emersione dell’economia sommersa.”

Tante associazioni ambientaliste: ricordiamo Legambiente, Kyoto Club, Nuove Ri-generazioni, Giga, Ecolobby, Ecofuturo, Ambiente e Lavoro:

Tra tutte, leggiamo un passaggio del messaggio di Nuove Ri-Generazioni: “Dal punto di vista ambientale riqualificare il costruito vuol dire rendere reali gli impegni che abbiamo sottoscritto al livello internazionale sul fronte della decarbonizzazione: In Italia gli edifici contribuiscono delle contribuisce per il 27,9% alla domanda di energia e per il 24,2% alle emissioni climalteranti.

Per questo riteniamo importante la mobilitazione lanciata da Fillea Cgil e Feneal Uil per difendere le misure di efficientamento energetico legandole al tema dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Non esiste sostenibilità ambientale senza sicurezza e qualità del lavoro.”

Le associazioni degli studenti: Link, Primavera degli studenti, Rete degli studenti medi ed Unione degli Universitari:

questi ultimi protagonisti di flashmob in alcune città italiane con lo slogan “Non scherzate con il nostro futuro”, spiegano “le scelte del Governo sono anche un nostro problema, in quanto le famiglie con basso reddito non potranno più accedere alle agevolazioni fiscali. Le politiche abitative sacrificano le residenze universitarie e le abitazioni affittate e noi studenti, che solitamente si trovano nelle peggiori classi energetiche. Questo non solo significa che dobbiamo pagare bollette salatissime a causa dell'elevato dispendio energetico, ma anche più emissioni inquinanti.”

Sindacati confederali,  categorie: 

abbiamo ricevuto la solidarietà e tantissime adesioni anche da parte delle altre categorie dei due sindacati, tra cui ricordiamo quelle del commercio e servizi, dell’agroindustria, del lavoro pubblico, dei pensionati oltre al supporto convinto e fattivo delle Confederazioni nazionali e territoriali. Grazie a Cgil e Uil e a tutte le categorie per il supporto che ci avete dato!

Ed infine, ricordiamo Le adesioni di LIBERA e AVVISO PUBBLICO, che insieme a Legambiente Nazionale hanno mandato ieri il loro giudizio sul Nuovo Codice Appalti, o “codice Salvini” come è stato ribattezzato. Ecco uno stralcio del messaggio:

“Con le nuove norme che entreranno in vigore dal mese di luglio, il 98% degli appalti verrà assegnato senza quelle garanzie previste nelle gare d'appalto che sono state introdotte nel nostro ordinamento sulla base di un'esperienza pluriennale e concreta di prevenzione e contrasto all'illegalità. L'eccessiva semplificazione implica il rischio di un sensibile aumento della corruzione e delle infiltrazioni mafiose, soprattutto nei territori dove più forte è la pressione della criminalità organizzata, come hanno attestato anche importanti rappresentanti della magistratura, delle forze dell'ordine e dell’Anac”. Ed ancora: ”Condividiamo le osservazioni fatte dal presidente dell'Anac Giuseppe Busia e per le stesse ragioni - prosegue la nota - aderiamo alla mobilitazione promossa da Cgil e Uil per sabato primo aprile. Nei pochi mesi che ci separano dall'entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti, governo e Parlamento hanno ancora la possibilità di accogliere le principali correzioni proposte da più parti, a cominciare da quelle sulle soglie di affidamento diretto, troppo alte, sul dibattito pubblico e sulle clausole sociali, previste per garantire lavoro ai giovani e alle donne. Non può essere la legalità, già seriamente minacciata nel nostro Paese - concludono - a pagare il prezzo di una stagione decisiva di investimenti nelle opere pubbliche".

 

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