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18.02.10 “Il mercato delle costruzioni in Italia rappresenta una vera emergenza nazionale. I fatti di questi giorni, oltre all'allarme per la tenuta dei principi di legalità, trasparenza e moralità del Paese, fanno emerge con drammatica chiarezza l'assoluta inadeguatezza delle regole che governano il mercato di questo settore, governato ormai da condizioni estreme. Esiste una fascia di mercato sostanzialmente sottratta alla concorrenza in virtù di una logica emergenziale che giustifica ogni eccezione alle regole vigenti, mentre la gran parte del mercato è governata dalla giungla selvaggia degli appalti al massimo ribasso.”


E' quanto ha affermato il segretario generale della Fillea Cgil , intervenendo nella prima giornata del Congresso Fillea di Milano, a chiusura della fase congressuale provinciale del capoluogo lombardo, che ha visto l'affermazione con il 99%del documento Epifani, 171 assemblee e la partecipazione di circa il 50% degli iscritti totali.

Per Schiavella in questa articolazione di mercato “uniche costanti sono l'inefficacia per gli interessi generali del Paese, gli spazi che lascia alle infiltrazioni delle mafie e della criminalità organizzata e, soprattutto, i danni che produce sulle condizioni del lavoro sulle quali si scaricano, in termini di costi e di diritti e di tenuta stessa dell'occupazione. Per questo lo scorso anno, già in fase di approvazione del decreto Abruzzo, avevamo chiesto, inascoltati, di non derogare - ha aggiunto Schiavella - al limite di legge per i subappalti e di introdurrei il criterio della tracciabilità dei pagamenti. Per questo abbiamo sempre considerata sbagliata la trasformazione della Protezione Civile in SpA.”

Per il numero uno Fillea occorre porre riparo a tale situazione con misure strutturali “tra la giungla senza regole e l'emergenza con le eccezioni alle regole c'è una terza via, quella di ripristinare le regole del mercato e la legalità mettendo al centro la qualità del lavoro e dell'impresa. Alle associazioni di impresa, alle forze politiche e alle istituzioni diciamo che è ora di applicare i principi che quasi un anno fa sono stati definiti negli Stati Generali delle Costruzioni. La strada dal dire al fare è sempre in salita - ha concluso Schiavella - ma non si può attendere oltre.”

 

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