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27.02.13 “Attendiamo di conoscere i dati Inail anticipati oggi dal Presidente Lucibello sull’andamento infortunistico del 2012, ma temiamo che senza un sistema statistico diverso l’Inail continuerà ancora a dare numeri virtuali e non reali” è quanto afferma Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, secondo il quale “la dimostrazione lampante viene proprio dal conteggio  degli infortuni e dei morti nell’edilizia, settore dove l'incrocio tra  i dati numerici Inail  con quelli delle Casse Edili sul numero di addetti regolari  e sulle  ore lavorate raccontano una storia completamente diversa."

Ricorda infatti la Fillea che per Inail in questi anni si sarebbe verificata nell’edilizia una positiva flessione infortunistica: nel 2009 - 16,2%  gli infortuni e – 1,4% i morti,  nel 2010  -  12,4% e - 6,1%,  nel 2011 -  14,17%  e - 10.8% , percentuali che per Schiavella corrisponderebbero alla realtà “solo se avessimo  ogni anno la medesima platea di addetti e di ore lavorate. Ma in presenza di una platea ridotta, una reale riduzione degli infortuni c'e' solo se la percentuale di questi ultimi e' inferiore alla percentuale della riduzione degli addetti e delle ore lavorate. Ma così non è stato e non è.”

Infatti,  l’incrocio dei dati Inail e Casse Edili 2011 su 2008 porta la Fillea a conclusioni drammatiche “per frequenza infortuni oraria, gli infortuni non si sono ridotti ma sono cresciuti di quasi il 6%, i morti non dono diminuiti ma aumentati di quasi il 28%" denuncia Schiavella "e gli infortuni crescono solo di 6 punti perché -  come si percepisce dalla lettura dei dati e dalle segnalazioni che ci arrivano dal territorio  -  i lavoratori sono spinti a non denunciare gli infortuni meno gravi, se ne restano a casa in cambio di un risarcimento in nero da parte del datore di lavoro."

Se poi analizziamo il dato degli infortuni e dei morti totali in rapporto al numero degli addetti "a fronte di una diminuzione del 40% del numero di addetti iscritti alle casse edili  – aggiunge il numero uno Fillea – non abbiamo un – 40%  sugli infortuni e sui morti, ma un pazzesco più: + 13,25% degli infortuni e + 47,19% dei morti!”

Drammatiche si prefigurano anche le proiezioni Fillea sul 2012 “basandoci sui dati provvisori che ci fornisce l’Osservatorio Indipendente di Bologna, con cui abbiamo intrapreso una importante collaborazione,  i morti in edilizia sarebbero 184, contro i 195 del 2011. E se nel 2012 c’è stato un ulteriore calo di addetti – oltre 50mila – e di ore lavorate,  non credo proprio che 184 morti rispetto ai 195 rappresentino una riduzione, purtroppo.”

Per Schiavella non più rinviabile un intervento massiccio sul settore “per rafforzare le regole ed i controlli, perché in questi anni l’unica regola che ha governato l’edilizia è stato quella del laissez–faire, ed i dati del disastro del territorio, di quello occupazionale e di quello della irregolarità e delle infiltrazioni criminali ne sono la testimonianza” conclude Schiavella, augurando che presto si possa avere un nuovo esecutivo capace di  “dare un segnale forte in difesa del lavoro, della sua qualità e della sua sicurezza.”

 Vai al servizio del TG2 del 18 gennaio 2013

 

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