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12.03.14 Si è concluso il 26 febbraio 2014 il Congresso territoriale della Fillea Prato. Di seguito la relazione del segretario uscente Emilio Testa, riconfermato alla guida della struttura dal nuovo direttivo eletto al termine del congresso.

Intanto ringrazio tutti i partecipanti, perché non era scontato in questa fase che ci fosse la presenza da parte vostra. per tutta una serie di ragioni: perché nella crisi può essere ingombrante incontrare il sindacato, visto spesso dalle imprese come il soggetto da lasciare fuori dall’azienda, e quindi meglio tenersi alla larga per non essere visto dalla propria azienda come un portatore di sventura, colui che viene a vedere se tutti i diritti sono applicati; perché la sfiducia generale cresciuta in questi anni ci ha fatto chiudere in noi stessi, e ha allontanato la voglia di parlare con gli altri, di noi, e di quale contributo possiamo dare proprio alla discussione sulla crisi, sulle cause e di come è possibile uscirne. molti di voi non hanno mai partecipato ad un congresso cgil, per questo voglio spiegare bene di cosa si tratta. oggi non parleremo dei problemi individuali di ognuno o dei rapporti burrascosi che si hanno nelle vostre aziende, penso all’alessander ma anche in tante altre oggi parleremo di rinnovo delle cariche, del gruppo dirigente, del segretario e di come il segretario insieme alla segreteria debba coniugare la discussione con i membri del direttivo per portare avanti al meglio le prerogative dela categoria. quando sono arrivato alla fillea non ho trovato un gruppo dirigente, ma con questo non voglio fare una critica a chi mi ha preceduto, perché in questi due anni di estrema crisi, e conoscendo meglio il settore, capisco quando sia difficile crearlo un gruppo dirigente…..eppure dobbiamo fare tutti uno sforzo per andare in quella direzione. perché i segretari passano, dopo il doppio mandato si occupano di altro, e quello che resta è proprio il gruppo dirigente, con la memoria storica di ciò che è accaduto, di come ci siamo arrivati e quale supporto e spinta si può dare al nuovo segretario per l’ulteriore crescita della categoria. la difficoltà di creare un gruppo dirigente si è vista anche nelle assemblee congressuali, dove non abbiamo avuto una buona partecipazione, perché gli iscritti percepiscono l’incontro con la cgil solo quando hanno un problema individuale qualcuno mi ha chiamato quando ha ricevuto il messaggio per l’assemblea: emilio…di che si tratta? e’ successo qualcosa nella mia azienda? quando poi gli ho spiegato in due parole ti dicono: a ho capito guardo se posso venire. ma abbiamo visto che molti non hanno partecipato quindi oggi rinnoveremo le cariche nella fillea di prato, ci saranno delle votazioni, prima dei membri del direttivo, poi lo stesso direttivo voterà il segretario, e successivamente il segretario indicherà la segreteria e le altre investiture, presidente del direttivo e sindaci revisori. e ci sono delle condizioni da rispettare e comunque non è solo questo il congresso della cgil è anche il momento per fare il punto sul momento, di discutere quello che si vorrà fare in futuro, di fare proposte e mai come questo momento diventa necessario che tali proposte siano ascoltate da coloro che governano il paese. stiamo vivendo una crisi lunghissima, i cui effetti hanno determinato l’impoverimento del paese, la difficoltà dei lavoratori, delle imprese quando la cgil nel 2008 diceva che sarebbe arrivata questa crisi siamo stati inascoltati, hanno preferito lavorare per dividere il sindacato…qualcuno addirittura diceva che la crisi non esisteva, perché i ristoranti erano pieni….erano gli anni invece che le altre nazioni europee votavano le riforme nei propri paesi fornteggiando al meglio l’impatto della crisi stessa contro il declino abbiamo fatto diversi scioperi nazionali ma evidentemente non siamo riusciti a far emergere le nostre preoccupazioni non avevamo toccato il fondo, come dice qualcuno adesso invece ci siamo molto vicini tante aziende chiudono ritrovare lavoro è un miraggio, solo qualche dato per rendersi conto di ciò che è accaduto nel settore edile: nel 2008 erano 700 le aziende su prato, con 2800 addetti iscritti in cassa edile a fine 2013 le aziende sono 290 con 1300 addetti. il settore edile ha perso 700 mila posti di lavoro a livello nazionale, che sommati ai settori vicini si arriva quasi ad un milione le aziende del legno, i manufatti, nessuno si salva quando ho avuto modo di confrontarmi con alcuni costruttori mi hanno detto che in questa fase e’ meglio stare fermi, perche’ costruire vuol dire investire dei soldi con la certezza di non vendere il prodotto perchè il mercato immobiliare non riparte tutte cose che ovviamente conosciamo bene per far ripartire l’economia le famiglie devono aver la sicurezza sulle proprie spese con il lavoro sicuro si acquistano a quel punto anche i beni e a loro volta quegli acquisti producono altri beni il congresso serve anche a questo, a capire dove siamo e come ripartire per questo la cgil ha preparato il documento congressuale e ne abbiamo discusso nelle assemblee e abbiamo dato un nome a tale documento che mi sembra appropriato “il lavoro decide il futuro” se infatti non si riparte dal lavoro non ci saranno le condizioni per una società migliore, per il recupero dei diritti, l’uguaglianza un futuro per i giovani parliamo dell’europa, del fallimento delle politiche di austerità dell’idea che bisogna fare politiche economiche comuni, con la comune difesa sull’occupazione, che non può essere solo il problema di alcuni paesi, visto che siamo legati molto alle esportazioni dei beni e se non si creano le condizioni negli altri paesi di acquisire tali beni alla fine anche le nazioni più forti dovranno abbassare il loro ritmo di crescita soprattutto quei paesi che fanno delle esportazioni i loro punto di forza chiediamo politiche fiscali più eque l’imposta sulle grandi ricchezze…far pagare finalmente chi si è arricchito in questi anni e spostare tale prelievo all’altro ago della bilancia innalzare la tassazione sulle rendite finanziarie e sui titoli di stato detrarre le tasse sulle aziende e sui lavoratori riformare le pensioni introducendo la differenza tra lavori e lavori abbassare la soglia dei 40 anni di contributi venissero a verificare come è pensabile lavorare a 65 anni su un cantiere edle oppure a mettere l’asfalto sulle strade sotto il sole di luglio e agosto, ed ai tanti altri lavori di fatica rispetto alle politiche industrili emergono delle priorità: l’assetto idreologico e questo lo impone anche il cambiamento climatico in atto lo vediamo ogni volta che piove e’ evidente che manca una strategia nazionale su queste questioni e sono i numeri che ci danno un’idea di ciò che rischiamo: sono quasi sei milioni le persone in italia esposte ad un elevato rischio idrogeologico un milione e mezzo di edifici costruiti male e in posti dove non era lecito costruire e’ lo stato che deve prendere in mano questa questione uno stato che organizzi un programma di studio e mappatura del territorio un piano di studio per la manutenzione e la sicurezza investendo preventivamente vuol dire risparmiare mediamente due miliardi e mezzo l’anno rispetto a quattro miliardi che di solito si spende quando i dissesti sono avvenuti accompagnare i progetti salvaguardando l’ambiente con la riduzione del consumo del suolo favorire con sgravi fiscali quelle aziende che abbattono il vecchio e ricostruiscono su tali aree e al contrario far pagare di più di costruisce e acquista su aree verdi provare da subito ad indirizzi per la tutela ambientale per lasciare ai nostri nipoti qualche paesaggio in più un po di verde questo chiediamo alla politica e a chi ci governa che finalmente ci sia una strategia per il futuro chiunque governi che si ricerchino le migliori soluzioni da contrapporre alla crisi, che non è solo economica, ma di sistema, sociale e politica come sindacato siamo pronti a fare la nostra parte anche a livello locale ho promosso un incontro con la direzione provinciale del lavoro per dirgli che a prato non esiste solo la questione “cinese”, amplificata con il tremendo incendio al macrolotto esiste anche la non applicazione dei diritti e dei contratti nelle aziende e l’aumento del lavoro irregolare nel settore edile l’obiettivo locale è quello di premere affinché ci sia l’aumento degli ispettori che vigilano sul territorio perché nel paese non mancano le leggi piuttosto la volontà politica di farle rispettare ai primi di marzo faremo una conferenza stampa anche per sottolineare questa questione vogliamo parlare anche con le amministrazioni rispetto a come si aggiudicano gli appalti di come con il ribasso che viene accettato si da mano libera alla non applicazione del contratto dei dipendenti che lavorano in quel cantiere oppure al recupero economico delle aziende sul costo dei materiali e dei ritardi dei pagamenti nei subappalti e di come spesso i lavori appaltati si lasciano incompiuti vedi la 325 la cogemar che ci lavorava, e che ora che e’ fallita si scoprono tutte le infiltrazioni che aveva  alle amministrazioni vogliamo dire che abbiamo un buon esempio di come si può prevenire tutto questo con la contrattazione di anticipo l’abbiamo fatta per il cantiere dell’esselunga di pratilia il primo accordo per un appalto privato in italia una paginetta firmata dall’appaltante e dalle aziende responsabili dei lavori, con il sindacato, nonché dal comune di prato come garante una pagineta dove l’esselunga s’impegna alla verifica che le aziende che operano applicano i contratti edili e le leggi sulla sicurezza cose ovvie e che lei è responsabile del lavoro in cantiere e in solido delle economie anche qui cose ovvie, ci sono le leggi la novità è che si è scritto che in caso di inosservanza di diritti, di stipendi non pagati ecc. le organizzazioni sindacali si possono rivolgere al sig. rasponsabile dell’esselunga per il cantiere questo significa molto, per tutti per le aziende in subappalto e per tutti i dipendenti coinvolti perchè non c’è in caso di magagne da fare denunce all’ispettorato, oppure vertenze e dare mandato agli avvocati allungando i tempi per l’applicazione delle leggi ma si chiede l’incontro direttamente al responsabile dell’azienda che appalta sembra ovvio scontato ma spesso non è così di esempi contrari all’ovvia applicazione delle regole e delle leggi ce ne sono a centinaia perche’ siamo davvero il paese delle mille scappatoie non voglio comunque farla troppo lunga ogni congresso lascia però delle immagini, dei gesti delle situazioni che spiegano più delle parole ricordo l’assemblea alla ditta alessanderx, dove sono stato interrotto più volte dalla stessa persona che indipendentemente da ciò che dicevo lui mi segnalava che guadagnava poco, che non ce la faceva con 1200 euro al mese che aveva necessità di fare straordinario ha ripetuto la stessa cosa almeno per tre volte questa era la sua priorità, comprensibile ve lo immaginate quella di coloro che sono in cassa integrazione con 800 euro oppure di coloro che non hanno più reddito? appare che le cose che proponiamo andavano fatto anni scorsi….che questo è davvero l’ultimo apputamento per la politica un’altra immagine di questo congresso è l’allontanamento di cremaschi da un attivo di delegati al di la delle questioni è passata l’idea della nostra litigiosità interna che non siamo per la democrazia ora personalmente ho alcuni congressi alle spalle….e accade sempre puntualmente che proprio nel congresso ci sono dei personaggi che propongono la loro idea migliore per la soluzione delle problematiche e mi sono accorto che più le propongono con veemenza, per avere maggior credito, e prima riescono a trovare un angolo nello scacchiere nella nostra organizzazione sarò brutale penso che queste immagini non devono più riproporsi e che nella nostra organizzazione si faccia un distinguo tra chi ha ancora da dare qualcosa e tra coloro invece che vogliono esserci a prescindere l’ultima immagine nei giorni delle assemblee congressuali e’ il nuovo evento politico che si e’ concretizzeto con l’insediamento del più giovane presidente del consiglio ognuno di noi viene da una storia politica e sindacale nella mia ho anche il ricordo di quando in strada, tra i celerini che ci guardavano con sufficienza, gridavamo “nixon boia!” poi gli anni sono passati la metamorfosi del tempo ha coniato altre idee ha modellato altri pensieri ci siamo portati dietro però sempre quell’idea di una societa’ migliore, della democrazia, la solidarieta’ e critici sul fatto che non abbiamo mai vissuto serenamante il rapporto con chi governava nel tempo di qualunque estrazione politica fosse io però ero convinto che dalla pesante crisi storica, in cui e’ precepitata l’italia, se ne uscisse in una sola maniera rovesciando il paese come un calzino bucato e che personaggi di buona volonta’, ognuno con il proprio ago, ricucissero questo calzino con accortezza mirata, stando attenti che gli aghi non s’intreccino o che buchino qualcuno ero convinto di questo e che questo lavoro non fosse semplice, anzi complicatissimo e andava fatto con pazienza ognuno tenendo conto della cucitura dell’altro magari con un bravo sarto a tracciare le priorità e gi incastri necessari con una visione sul momento attuale e sul futuro capite ora la mia sorpresa quando si ascolta che in pochi mesi si rifonderano questioni di un’importanza strategica voglio essere chiaro come cittadino, come membro di questo paese e anche come sindacalista mi auguro che davvero si riesca in pochi mesi ad affrontare e risolvere le questioni annunciate perché l’ora e’ giunta, direbbe qualcuno perché se così non fosse soprattutto per gli strappi che si sono prodotti toccherà di nuovo a noi alla cgil sollevare la testa della sinistra e a quel pnto con tutti gli slogan necessari

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