Si è concluso il 22 febbraio 2014 il Congresso territoriale della Fillea Rieti. Di seguito la relazione del segretario uscente Claudio Coltella, riconfermato alla guida della struttura dal nuovo direttivo eletto al termine del congresso.
care compagne, cari compagni, gentili ospiti, buon giorno
È questa la mia prima relazione da segretario generale ad un congresso, e spero di riuscire nell'intento che mi sono dato nell'accingermi alla sua stesura, vale a dire di rimanere nei temi, badando all'essenzialità e all'efficacia dei contenuti senza rinunciare ad affrontare tutti gli argomenti a mio giudizio necessari; e quelli di voi che meglio mi conoscono, sanno quanta fatica mi è costata visto che passo più tempo a compilare domande, assegni familiari e fare conteggi di quanto ne utilizzo per scrivere comunicati e articoli di stampa.
Vorrei iniziare questa giornata, con una breve ma importante parentesi, rivolgendo un pensiero ai lavoratori delle costruzioni che hanno perso la vita per il lavoro.
È una mia personale sensibilità che mi coinvolge sui problemi della sicurezza sul lavoro, ma è un fatto, che i numeri degli incidenti sul lavoro nel nostro settore non sono rassicuranti e che, anche nella nostra provincia quest'anno abbiamo dovuto registrare un morto sul , e per, il lavoro. introducendo questo argomento non voglio proporre come sarebbe scontato le solite manifestazioni di commemorazione, vorrei piuttosto che ognuno di noi impiegasse quel minuto sul posto di lavoro, per riflettere e, far riflettere sull'importanza della vita e della salute.
Veniamo a noi e al nostro congresso, abbiamo cercato nella composizione della platea congressuale di rispettare le proporzioni di genere dando la giusta rappresentanza a tutti i settori produttivi, nel rispetto delle regole del congresso, ma soprattutto rispettando il volere dei nostri iscritti e la voglia di partecipazione. Siamo tanti, siamo forti, come mai lo siamo stati nella storia di questa struttura e questo nonostante il momento, certamente il più difficile degli ultimi anni, del quale purtroppo non si vede la fine.
Tutti noi ci interroghiamo sulla situazione attuale, e tentiamo di trarre delle conseguenze per delineare prospettive future ma non è una impresa facile. tali e tante sono le implicazioni economiche e finanziarie che si sono prodotte e intrecciate in questi ultimi periodi, che trovare delle indicazioni certe per il futuro oltre che arduo appare quasi impossibile, sono ormai trenta anni che ad ogni tornata elettorale ci ritroviamo a scegliere il meno peggio e non come dovrebbe essere il migliore.
Ciò che più preoccupa è la mancanza di un progetto credibile di sviluppo generale e del settore, un progetto che la fillea e la cgil con il piano del lavoro hanno proposto ma che fino ad ora nessuno ha raccolto, le direttrici indicate per il nostro rilancio, che, non dobbiamo dimenticarlo, è trainante per tutta l'economia, seguono un filo logico e moderno che analizzando la situazione attuale, sociale, politica e culturale, propone modelli di sviluppo che vanno verso la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico, verso il recupero e la riconversione del patrimonio edilizio esistente con criteri di ecosostenibilità ed efficienza energetica, ponendo particolare attenzione ai centri storici, vero tesoro della nazione, ma senza trascurare la necessità di infrastrutture pubbliche, viarie ed abitative, che diano slancio al settore ma anche risposte alle necessità di una società sempre più urbanizzata senza un vero progetto di sistema.
gli avvenimenti sul fronte politico degli ultimi giorni lasciano irrisolte le domande che il nostro settore e noi stessi poniamo, la politica sembra solo orientata alla soluzione dei suoi problemi e si dimentica del motivo stesso della sua esistenza, programmare e attuare lo sviluppo della nazione e dei cittadini, creare le condizioni per un mondo migliore, dove la sicurezza economica e sociale consentano una vita dignitosa, questo dovrebbe essere l'obbiettivo ma è stato perso di vista .
Su questo tema non posso fare a meno di sottolineare quella che per i lavoratori che rappresento è, insieme alla mancanza di lavoro e collegata ad essa, una priorità assoluta, vale a dire la cancellazione o la profonda e sostanziale revisione della legge fornero. se non si interviene in tale direzione i nostri lavoratori in pensione non ci andranno più ed è chiaro che quando dico in pensione intendo, la possibilità di veder riconosciuto il contributo prestato in tanti anni di lavoro per il progresso di una nazione, e non l'elemosina dello stato.
Prima di parlare del nostro territorio, permettetemi una breve analisi della situazione sindacale.
sul finire dello scorso anno sono stati rinnovati i contratti per i lapidei, laterizi e legno e a gennaio è stato rinnovato il ccnl edilizia artigiana, che conferma gli istituti contrattuali acquisiti, con un incremento salariale di 110 euro in tre anni al terzo livello in tre scaglioni uno da subito e due a gennaio e dicembre 2015. la trattativa del rinnovo ance invece pur registrandone la ripresa lo scorso 5 febbraio ristagna su le tematiche deli aumenti contrattuali e sul riconoscimento dell'ape che è diventato ormai il vero terreno di scontro quasi ideologico su un diritto che oltre che acquisito è di equità per i nostri lavoratori e sul quale non intendiamo arretrare.
Questi , sofferti, rinnovi traggono la loro origine da un valore che in settori, come il nostro, ha una grande importanza. si capisce bene, che solo tutti insieme si riesce a tutelare e migliorare le condizioni economiche e sociali dei lavoratori e questa mia convinzione è suffragata in particolare dalla storia e dalla cultura che ha sempre pervaso la nostra organizzazione nell'operare a favore della unità e nell'evitare, talvolta pagandone anche il prezzo, la divisione.
C'e anche un aspetto che non posso e non voglio tacere, specie in un congresso come questo che stiamo svolgendo, ho sempre pensato, di essere dentro una organizzazione che fa della sua complessità, delle differenti sensibilità, delle diverse opinioni che si possono confrontare e talvolta scontrare, un valore aggiunto della sua storia .perchè penso che bisogna essere in tanti per essere ascoltati e bisogna essere tanti per rivendicare, con forza, il ruolo che i lavoratori rivestono nella società, per questo, chiunque inconsapevolmente o peggio consapevolmente mette a rischio l'unità della cgil con un'utilizzazione strumentale del necessario dialogo interno, prestando il fianco ai nostri interlocutori imprenditoriali e istituzionali, non fa del bene alla cgil e soprattutto non lo fa ai lavoratori che rappresentiamo, anzi arreca un danno incalcolabile in un momento storico nel quale le regole e il lavoro sono sotto attacco. per fortuna molte categorie e molte strutture sindacali della cgil operano con uno spirito libero ma teso alla condivisione degli obiettivi e delle proposte che la cgil avanza e avanzerà, e tra queste, lo dico con grande soddisfazione sicuramente c'è la fillea. e ci sarà anche quando dovremo affrontare i temi della riorganizzazione passaggio obbligato per riposizionare la presenza della cgil sul territorio in maniera più efficiente ed efficace alle mutate condizioni economiche ed istituzionali, un nuovo modello è necessario e dovrà essere ragionato e condiviso perchè probabilmente da esso dipenderà il successo del nostro modo di intendere il sindacato.
I quattro anni passati e forse ancora di piu' quello appena trascorso, hanno visto il perdurare e l'acuirsi di una crisi strutturale del territorio ed è una crisi profonda, e per certi versi inspiegabile, fatta, di opportunità mancate di risorse non sfruttate di immobilismo amministrativo, e' una crisi di idee, di iniziativa, una crisi culturale prima che economica, nei quattro anni passati le poche risorse disponibili non hanno trovato adeguato sfruttamento, l'investimento per il rilancio del terminillo è scomparso dall'agenda dei lavori all'apparire dei primi comitati "contro", il primo lotto della rieti- torano non trova un tracciato sul quale investire, il recupero delle ex-aree industriali non ha la condivisione dell'amministrazione comunale pur in presenza di investimenti consistenti, la realizzazione della scuola dell'alberghiero (progetto e finanziamento approvati) si è arenata in una pastoia burocratica, nel resto della provincia anche e soprattutto per la vacanza dell'ente è tanto se si riescono a chiudere le buche nelle strade mentre ad ogni evento atmosferico appena fuori dall'ordinario sembra quasi sia scoppiata una guerra.
Eppure potenzialità di sviluppo ci sono la sabina romana vede nella capitale la possibilità di offrire attrattive che effettivamente possiede con i collegamenti autostradali e ferroviari presenti, le risorse ambientali e
paesaggistiche delle valli del salto e del turano, falacrina se opportunamente valorizzati darebbero sicuramente impulso all'economia compreso al nostro settore, con progetti di recupero di interi borghi ormai quasi del tutto abbandonati.
In questa situazione purtroppo quello che possiamo registrare è che e i lavoratori diminuiscono, in questi anni abbiamo visto i giovani andare via, crescere il sommerso, frutto di ammortizzatori sociali solo sulla carta destinati al reinserimento lavorativo e il nostro settore ha perso , e ha perso e molto come potrete rendervi conto dai dati che ho allegato a questa relazione.
La domanda, che credo molti ci possiamo fare è cosa può fare il sindacato ; ho detto in precedenza che le proposte della cgil sono sul campo in attesa di trovare interlocutori, mentre a livello locale la fillea di rieti negli ultimi anni grazie alla sensibilita' e alla lungimiranza della fillea regionale è
vicina ai lavoratori con l'attenzione e la professionalita' che meritano coprendo tutto il territorio partendo dai cantieri e senza trascurare la presenza nelle sedi, si e' proseguita l'azione politica sugli enti bilaterali tendente a migliorare le condizione economiche e di sicurezza dei lavoratori, come pure, insieme alla struttura confederale è stata incisiva la pressione sulle istituzioni per tentare di trovare un argine alla crisi.
I risultati non sono sempre stati all'altezza delle aspettative, ma noi continueremo la nostra lotta affinché tutti i lavoratori, alla fine della loro giornata di buon lavoro, tornino a casa integri. la sicurezza come obiettivo fondamentale della nostra azione quotidiana, con gli rlst, con gli enti paritetici, con le istituzioni preposte e anche e soprattutto con voi. Continueremo con accresciuta passione a calcare ogni cantiere e ogni azienda del territorio, avvicinando al sindacato, quanti più lavoratori possibile, spiegando loro che da soli sono deboli, ricattabili, non possono avere, in un mercato del lavoro così frammentato, alcuna forza contrattuale e che soltanto accrescendo la loro rappresentanza collettiva possono sperare in migliori condizioni di lavoro e di salario.
Continueremo, insomma, le battaglie che sono sempre state dei lavoratori italiani e della cgil, adeguandole quando serve alle esigenze dell'oggi.
A voi spetta il giudizio sull'operato in questi anni e il rinnovo della fiducia alla fillea di rieti.
A noi resta l'orgoglio di aver rappresentato dei lavoratori veri e la consapevolezza di esserci impegnati al meglio.
grazie