14.03.14 L’ottavo Congresso provinciale della Fillea della Spezia nonostante il clima di cupidigia con cui la crisi corre il rischio di avvolgere ogni cosa, ogni aspetto, ogni sentimento, si è svolto in un clima di passione, di forza e di calore.

Infatti ciò che traspare da tutti gli interventi degli invitati e dei delegati partecipanti, è il segno di una ferita profonda lasciata dalle varie condizioni di crisi, di cassa integrazione, di mobilità, di perdita del posto di lavoro che sostanzialmente tutti provano direttamente sulle spalle in prima persona. Emerge però allo tempo lo spirito combattivo, l’animus pugnandi prerogativa forse veramente unica dei lavoratori della Fillea, edili, falegnami o lapidei che siano, i quali portano sempre con se stessi la voglia, la speranza ma anche la forza di poter continuare a dare il proprio contributo traguardando un futuro in cui poter essere sempre impegnati a pieno regime nei cicli produttivi industriali. Non sarà facile, lo sappiamo tutti, ma la voglia di recuperare il terreno perso in questi ultimi anni, è la molla che spinge i partecipanti al congresso della Spezia a “non mollare la presa” dinnanzi alla crisi che sta devastando non solo l’aspetto economico delle persone, ma sta trasfigurando anche quello dei valori umani delle persone. In tutto ciò occorre che lo Stato faccia la propria parte, ma noi non ci tireremo indietro.