08.05.14 Approvato dal Congresso Nazionale Cgil un ordine del giorno sulle infrastrutture, primo firmatario Walter Schiavella. L'ordine del giorno, contrapposto a quello presentato dalla CdLT di Torino, primo firmatario Stacchini, ha ricevuto 414 voti a favore. L'odg Stacchini ha ricevuto 155 voti a favore, 16 le astensioni.

 

IL TESTO DELL'ODG  FILLEA, PRIMO FIRMATARIO WALTER SCHIAVELLA 

 

Fra i fattori che determina la produttività del sistema paese decisivo da sempre è quello della sua dotazione infrastrutturale.

Se in questi anni il paese e' cresciuto così poco, una delle causa principali è da imputare anche  alla insufficienza  delle politiche infrastrutturali dei governi che hanno gestito il paese in questi ultimi decenni oltre che alla fragilità di un territorio sempre più colpito dalla cementificazione incontrollata e dal dissesto idrogeologico .

Appare quindi evidente la necessità di un rilancio degli investimenti per superare la crisi , anche perché gli investimenti in opere pubbliche sosterrebbero la domanda in uno dei settori con le maggiori capacità anticongiunturali quale l'edilizia, che sta scontando la più grave crisi dal dopoguerra ad oggi . 

E' quindi chiaro che qualsiasi patto per lo sviluppo che intenda affrontare seriamente il tema del rilancio della crescita del paese non possa prescindere dal tema degli investimenti attraverso scelte chiare e immediatamente attuabili, determinate attraverso un percorso di confronto con le forze sociali, con le istituzioni e con le comunità locali, e con procedure di realizzazione rapide e trasparenti .

Nelle scelte di programmazione va superata definitivamente la logica che contrappone sistematicamente le piccole opere alle grandi opere; il paese ha bisogno di entrambe con scelte chiare che integrino i grandi assi di comunicazione con sistemi locali efficienti .

Tali scelte vanno orientate sui seguenti obiettivi:

Eliminare il patto di stabilità per i comuni virtuosi in maniera selettiva per investimenti attinenti la messa in sicurezza del territorio, del patrimonio edilizio pubblico  e per interventi di recupero urbano.

Definire un vero e proprio piano strategico nazionale su cui far convergere le risorse disponibili  sulla base delle seguenti priorità:

Impegnare su priorità infrastrutturali condivise con le regioni i  fondi FAS, ancora disponibili,   in particolare in opere di rilevanza interregionale con priorità alle regioni del mezzogiorno e ai lavori di messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico.

Recuperare risorse da investire in piano piccole opere congiuntamente ad una sistematica lotta all'illegalità nel settore delle costruzioni (controlli automatici incrociati ad ogni richiesta inizio attività, rafforzamento Durc e congruità, tracciabilità obbligatoria, anche nel privato, di ogni pagamento in cambio di un rafforzamento degli incentivi fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico in una logica di emersione del nero)

Destinare le risorse disponibili del nuovo ciclo di programmazione europeo 2013-20 a grandi programmi di recupero urbano e di infrastrutturazione delle aree urbane, a partire dalla riqualificazione delle periferie delle grandi aree metropolitane.

Destinare  le risorse disponibili del fondo infrastrutture alla realizzazione dei grandi corridoi europei della mobilità  TEN, anche per intercettare una quota consistente dei 540 mld europei destinati ai trasporti nel prossimo ciclo di programmazione  2014/20. In questo quadro, occorre dare priorità alla realizzazione AV Na/Ba,  al potenziamento linea ferroviaria Sa/Rc  e della linea Messina Catania. Nel quadrante nord va invece completata la realizzazione della TAV Torino-Lione nella nuova versione a minor costo e a minor impatto ambientale e del terzo valico dei Giovi fondamentale per collegare il porto di Genova ai grandi corridoi europei.

Su tutte le grandi opere va  superata la difficoltà di  confronto con le popolazioni locali  uscendo da una logica di mera contrapposizione. Solo  il confronto può produrre effetti, ma per essere efficace ha bisogno di procedure certe  esigibili e preventive di consultazione delle comunità locali al termine delle quali si possa pero' decidere in piena trasparenza  e realizzare rapidamente quanto deciso nel più assoluto rispetto della legalità.

In ogni caso, laddove ci sono cantieri aperti, va garantita la tutela e la sicurezza dei lavoratori impegnati contrastando e condannando ogni deriva violenta dei movimenti che a quei cantieri si oppongono .