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05.02.15 "Martedì scorso gli edili genovesi rappresentati da Cgil Cisl Uil di categoria hanno organizzato un presidio davanti alla sede del Comune di Genova per evidenziare il drammatico stato occupazionale del settore delle costruzioni. Purtroppo non è la prima volta che ciò accade. Negli ultimi quattro anni solo nella provincia di Genova si sono persi oltre 2 mila posti di lavoro e non si tratta di stime, ma di lavoratori in carne ed ossa." A dirlo è Fabio Marante, segretario generale della Fillea ligure, in un intervento pubblicato sul Secolo XIX di oggi.
L'intervento prosegue: "Le istituzioni da tempo hanno evidenziato la propria sensibilità al problema e alle istanze del sindacato senza sottrarsi alle proprie responsabilità. Alcuni esempi concreti. È in corso l`accordo con la Regione Liguria rispetto all`assunzione di manodopera locale nell`ambito del Terzo Valico dei Giovi anche  mediante l`utilizzo di percorsi di riqualificazione professionale messa in campo dalla bilateralità d settore. Il Comune invece ha affidato di fatto tutti i lavori di somma urgenza post alluvioni  autunnali - pari a circa 100 milioni di euro - ad imprese locali, vietando il subappalto, gettando le basi per l`innalzamento della soglia per poter procedere alle cosiddette gare negoziate e superando il massimo ribasso che spesso cela illegalità e mancato rispetto delle condizioni minime di lavoro e di sicurezza. Non sono obiettivamente aspetti di poco conto. Vanno fatti rispettare ma, anche se non risolveranno tutti i mali di un settore oggetto di una profonda riconversione industriale, qualificano il tanto lavoro profuso in questi mesi e potranno certo contribuire ad alleviare la sofferenza di tanti lavoratori e famiglie. Il presidio di martedì aveva come obiettivo la necessità di costruire un tavolo preventivo all`avvio dei lavori di messa in sicurezza dei torrenti e rivi cittadini tra cui Bisagno, Fereggiano. Oltre 300 milioni di euro l`importo complessivo di appalti pubblici per il nostro territorio. E allora è evidente e logico fare in modo che le imprese aggiudicatarie condividano un percorso con la stazione appaltante ed il sindacato relativo all`organizzazione del lavoro e soprattutto per procedere all`assunzione della tanta manodopera locale oggi disoccupata. La Fillea Cgil procederà nella sua battaglia per il lavoro e di giustizia sociale."
   

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