“Nelle nostre lettere alla Figc e all’Aic abbiamo segnalato le condizioni di grave sfruttamento dei lavoratori impiegati nelle opere di costruzione degli impianti e la strage di vite umane che quotidianamente si consuma nel più assordante silenzio. Fino ad oggi sono oltre 1.200 i lavoratori morti, provenienti principalmente da India e Nepal” un numero che "rappresenta una stima prudenziale perché in quei cantieri, come abbiamo potuto vedere con i nostri occhi, accade di tutto, anche di non consegnare alle famiglie i loro morti, abbandonandoli lontano dai cantieri." Un numero che, proiettato al 2022, al fischio di inizio della partita inaugurale, potrebbe superare quota 4mila.
La FIFA è già stata contattata dal Sindacato internazionale delle costruzioni e “si è detta disponibile ad attivarsi per il miglioramento delle condizioni di lavoro, in particolar modo rispetto alle condizioni di sicurezza, ma occorre uno sforzo di tutte le federazioni nazionali per spingere la Fifa a farlo concretamente e tempestivamente. Per questo abbiamo chiesto a Figc e Aic di ascoltarci e farsi protagonisti di una opera di sensibilizzare verso le altre federazioni e verso la Fifa, per una azione comune a tutela dei diritti e della vita dei lavoratori” concludono i segretari, che chiedono “perché non abbiamo avuto ancora risposte? Si rende conto la Figc, e con lei la Fifa, che il mondiale del Qatar, se non si corre subito ai ripari, rischia di essere ricordato come la più grande strage di innocenti della storia dello sport?".