Un sistema che per il segretario Fillea "ha origine nella legge obiettivo e nell'istituto del contraente generale che, come diciamo da anni, sono stati un autentico fallimento, inadeguati sia allo scopo di realizzare opere nei tempi e con costi certi, ma anche all'intento di garantirne il rispetto della legalità, della sicurezza e della qualità del lavoro.”
Per la Fillea “ occorre subito dare risposte certe ed immediate agli 800 lavoratori - operai, impiegati, tecnici - o con la ripresa dei lavori nel pieno rispetto di sicurezza e legalità, o con idonei ammortizzatori sociali.”
Questa vicenda “conferma quanto diciamo da anni: oltre alle responsabilità e colpe dei singoli, che risponderanno delle loro azioni illecite alla magistratura, cui va la nostra riconoscenza per l’impegno inesauribile nella lotta all’illegalità e al malaffare” prosegue Schiavella “esistono evidenti e gravi responsabilità dei governi: innanzitutto per aver scritto regole che di fatto hanno favorito un sistema di appalti delle opere pubbliche permeabile al malaffare, e poi per non aver cambiato quelle stesse regole, una volta chiaro il loro fallimento. Cosa vuole fare, a questo punto, il governo Renzi?” domanda in conclusione il numero uno Fillea “fino ad oggi la riforma della legge sugli appalti non è stato nella agenda delle sue priorità. Le vicende di queste ultime ore mostrano quanto invece sia importante, ma si faccia attenzione a non proseguire sulla strada sbagliata percorsa da questo e dai precedenti governi, che sventolando la bandiera della semplificazione hanno di fatto abbassato il sistema delle regole, con le conseguenze devastanti che oggi sono sotto gli occhi di tutti.”