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SIndacato Nuovo, Gennaio 2023, pagina 5.Formazione, incremento delle competenze professionali, lotta al sotto-inquadramento. La novità del Fondo territoriale, illustrate dal Segretario nazionale Antonio Di Franco.

Gli ultimi rinnovi dei Ccnl dell’edilizia hanno posto molta attenzione al tema della formazione e del corretto inquadramento dei lavoratori ponendo questi due elementi quali cardini di un processo di qualificazione del settore. In tal senso l’istituzione di un fondo territoriale apposito alimentato da una aliquota dello 0,20 a carico delle imprese e la novazione degli articoli contrattuali che normano il c.d. “passaggio di livello” relativo all’ inquadramento dei lavoratori sono fra le novità più rilevanti introdotte dalla contrattazione.

Il nuovo fondo istituto presso le 113 casse edili / edilcasse si pone l’obiettivo di sostenere le imprese che investono in formazione intesa come strumento per accrescere la produttività, aumentare la sicurezza nei cantieri e sostenere i processi di innovazione in atto nel comparto delle costruzioni. La nuova aliquota dello 0.20, a carico delle imprese, sarà destinata esclusivamente al finanziamento della formazione professionale e alle premialità per le imprese che ne fruiscono  e che denunciano operai al primo livello pari o inferiori ad un terzo del totale dei dipendenti in organico. A breve sarà definito dalle parti sociali un regolamento operativo.

La novazione degli articoli relativi al c.d. “passaggio di livello” di inquadramento rappresenta, a mio avviso per il settore dell’edilizia e non solo, una novità importante dal punto di vista giuridico contrattuale. In edilizia sono troppi i lavoratori inquadrati al primo e al secondo livello. Lavoratori che nei fatti sono ampiamente specializzati ma che vengono assunti come operai comuni o qualificati in una competizione continua al ribasso sul costo del lavoro. Soprattutto durante l’ultima crisi del settore, durata quasi dieci anni, accettare un livello di inquadramento basso era la condizione posta in essere dalle imprese che operano al di fuori delle regole, da accettare se si voleva essere assunti. Un prendere o lasciare che male ha fatto al settore e che troppo spesso, nonostante le nostre denunce, è stato ed è sottovalutato anche dagli organi di vigilanza. Difatti nei controlli effettuati sui cantieri nessuno si chiede come sia possibile che, lavori complessi e di valore economico importante, vengano effettuati da imprese che per la quasi totalità hanno lavoratori inquadrati come semplici operai comuni manovali. Il nuovo contratto, facendo salvo quanto stabilito dalle norme e dal contratto in merito alla mansione effettivamente svolta, introduce un principio nuovo basato sul combinato disposto dell’anzianità di settore e della formazione effettivamente svolta durante la propria carriera lavorativa, entrambe certificate dalle casse edili e dalle scuole dell’edilizia. Un processo di progressione sul piano orizzontale che determina una sorta di automatismo nel passaggio ad un inquadramento superiore.

Il tutto ulteriormente arricchito da una norma di chiusura che stabilisce in maniera chiara che nessun lavoratore qualificato o specializzato, in possesso di un attestato di formazione e di almeno 48 mesi di anzianità nelle casse edili/edilcasse, potrà essere inquadrato all’ atto di una nuova assunzione come operaio comune primo livello. Dispositivo che prova a sterilizzare il rischio di essere sotto inquadrati soprattutto quando si fermerà la crescita del settore, per tutti i lavoratori edili con esperienza. Meccanismo che a lungo andare dovrebbe e potrebbe relegare l’inquadramento di operaio comune come un livello destinato ai lavoratori senza esperienza al primo ingresso o che sono di passaggio nel settore dell’edilizia.

Una sfida importante e ambiziosa quella del giusto e corretto inquadramento, che nei prossimi negoziati contrattuali si proverà ad intrecciare con i meccanismi di verifica della congruità della manodopera.

L’iscrizione degli impiegati nelle casse edili, l’inserimento nelle denunce “MUT” delle ore di straordinario ai fini Dol, l’introduzione della verifica dei livelli corretti di inquadramento come requisito di congruità, sono i tasselli che mancano per realizzare un sistema di controllo della regolarità che guardi all’intero processo organizzativo del cantiere.

Queste due nuove novità contrattuali confermano la centralità della bilateralità dell’edilizia in termini di sicurezza, formazione e regolarità.

Queste rimangono le priorità della nostra azione contrattuale nel nuovo scenario che ci attende. Prima  il cosiddetto “ciclo classico” delle costruzioni, dopo il nuovo corso del settore in termini di identificazione con l’“ambiente costruito”, oggi come molti esperti sostengono, si scende da un treno per prenderne un altro, quello delle opere pubbliche, in chiave di “edilizia e infrastrutture sostenibili” dal punto di vista sociale e ambientale.

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