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04.06.15 Sei cantieri su dieci non sono in regola: sono drammatici i  dati della Direzione Territoriale del Lavoro di Modena, riferiti al periodo da gennaio a settembre 2014. L'allarme lanciato da Repubblica e ripreso oggi dalla Gazzetta di Modena Nuova. Parla Marcello Beccati, segretario generale della Fillea..

 

 L'articolo de La Repubblica

 Sul dopo sisma pesa l`ombra dei lavori grigi
In 6 cantieri su 10 riscontrate irregolarità. La denuncia della direzione territoriale. Maxi-sanzioni su 110 operai non tutelati


Sei cantieri su dieci non sono in regola. E` questo il dato che emerge dai controlli sulle aziende edili che si occupano della ricostruzione post-terremoto. La Direzione Territoriale del Lavoro di Modena, da gennaio a settembre 2014, ha effettuato nell`area del sisma 287 controlli sulle aziende edili riscontrando 180 ( il 60%) irregolarità su 110 lavoratori e applicando 45 maxi-sanzioni per lavoro nero. Anomalie e illeciti che si traducono nel "lavoro grigio": buste paga fasulle, mancato pagamento o pagamento in misura ridotta degli stipendi, mancato versamento dei contributi, contratti part time o a progetto non congrui al lavoro effettivamente svolto, cooperative spurie, finte partite iva. In questo modo gli imprenditori sfruttano gli operai che spesso accettano queste condizioni per timore di perdere il posto in un settore, quello edile, dove la crisi neali ultimi anni ha fatto scende- re di oltre il 60% il numero degli occupati nella sola provincia di Modena. Se poi il lavoratore è straniero, il ricatto si estende alla paura di perdere il permesso di soggiorno o alla mancata conoscenza dei propri diritti. Il lavoro grigio è ormai un fenomeno diffuso nell`area della ricostruzione della Bassa, in particolare nei comuni di San Felice sul Panaro, Mirandola, Finale Emilia, Medolla, Cavezzo, San Possidonio, San Prospero, Camposanto e Concordia sulla Secchia. E non si parla solo di cantieri privati, ma anche e soprattutto di appalti di opere pubbliche, come scuole e strade. Il meccanismo è semplice: l`ente, spesso e volentieri un Comune, fa una gara al massimo ribasso per la costruzione di un`opera; vince il progetto che realizza il lavoro nel minor tempo e al minor costo. L`azienda che si aggiudica l`appalto, spesso con ribassi fino al 40%, affida alcuni lavori in subappalto ad altre ditte ed è proprio a que- sto livello che si riscontra la maggior parte delle irregolarità.

Secondo Marcello Beccati, segretario provinciale della Fillea-Cgil di Modena, "il problema sta nella frammentazione del settore", perché di solito chi dà l`appalto controlla solo la ditta a cui affida l`opera e non i subappalti, per cui si limita a ricevere gli incartamenti, ma tra quello che l`azienda dichiara su carta e ciò che effettivamente avviene all`interno di un cantiere, le differenze spesso sono enormi. "Capita spesso - spiega - che un subappalto venga affidato a un`azienda che ha dichiarato 3 operai per realizzare quella determinata opera e poi invece nel cantiere ce ne siano 10". Tra gli illeciti, alcuni dei casi più eclatanti sono quelli di aziende che hanno dichiarato due o tre lavoratori per la realizzazione di opere del valore di oltre 500mila euro. Come può un ente pubblico affidare un appal- to di questa portata a un`impresa di soli due dipendenti? "Spiace dirlo - afferma Beccati - ma un appalto non va in crisi quando i lavoratori non sono tutelati, piuttosto quando la realizzazione dell`opera è in ritardo sui tempi previsti". L`interesse del pubblico è che l`opera venga fatta nel minor tempo e al minor costo. Dal 29 maggio 2012 al 31 dicembre 2014 i cantieri pubblici per la ricostruzione assegnati nella provincia di Modena sono stati poco più di 200, di cui la totalità attraverso una gara al massimo ribasso, la vera causa di tutto questo secondo il delegato Cgil. "E` chiaro che se un`azienda, per realizzare un`opera, vince una gara con un ribasso del 40% risparmierà, prima di tutto, in due campi: la manodopera, quindi il costo del lavoro dei suoi operai, e la qualità delle materie prime". E conclude: "Quello che chiediamo è che si prediliga il sistema dell`offerta economicamente più vantaggiosa perché così l`ente appaltatore può controllare tutto".

I NUMERI

  • 287 La direzione territoriale del Lavoro di Modena ha effettuato 287 controlli sulle aziende edili impegnate nella ricostruzione da gennaio a settembre del 2014
  • 180 Sul totale dei controlli effettuati, sono 180 le situazioni giudicate irregolari. In totale si tratta del 60% delle aziende, colpevoli di anomalie e illeciti legati al "lavoro grigio"
  • 110 Sono 110 i lavoratori sui quali sono state riscontrate irregolarità, dal mancato pagamento alle finte partite Iva, per cui sono state comminate 45 maxi sanzioni

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