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26.06.15 «La Sicilia è la regione italiana più ricercata per le vacanze estive, però il turismo incide sul Pil siciliano solo per il 4%. C`è qualcosa che non torna, perché il turismo deve rappresentare per la Sicilia la risorsa principale per il benessere dei siciliani»: A dichiararlo è Alfredo Schilirò, segretario provinciale della Fillea Cgil,al quotidiano La Sicilia.

L'intervento continua:
«In Sicilia si può arrivare solo in aereo perché l`autostrada Salerno-Reggio Calabria non è ancora completata. Una volta giunti in Sicilia diventa un vero e proprio calvario tentare di arrivare alle aree interne. Sono mesi che la Fillea Cgil denuncia lo stato in cui versano le strade e la misera condizione dei lavoratori edili. Su 120 strade in provincia di Enna ben 50 sono chiuse, ci sono grossi problemi sulla Catania-Palermo, dopo il crollo del viadotto Himera. È di questi giorni la notizia del pericolo di un altro tratto di autostrada, inoltre per la Provinciale 4 che collega Valguarnera, Piazza Armerina ed Aidone con l`autostrada, da rilevamenti tecnici risulta che alcuni piloni del viadotto Mulinello sono danneggiati con divieto per i mezzi pesanti. Il ponte Cinque Archi è stato se- questrato dai carabinieri. I piloni, sull`alveo del fiume Salso, risultano danneggiati dall`azione erosiva delle acque. Il comune di Villarosa è quasi isolato». Per Schiliro, insomma, la situazione è drammatica: «Ci ritroviamo - dice - un territorio sporco, rete stradale, autostradale e ferrata dissestate e fatiscenti, centri storici in decadenza, beni culturali abbandonati a se stessi, carenza di depuratori, carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti». La Sicilia nel 2014 ha visto la presenza
di 10 milioni di passeggeri, ma non è abbastanza, dovrebbero essercene il doppio. Grazie al clima, alla originalità del territorio e alla bontà dei prodotti tipici enogastronomici, si potrebbe lavorare per incrementare il turismo, cercando di attrarre gli anziani del Nord Europa o puntando sulla Russia o la Cina. Occorrerebbe cambiare rotta e migliorare alcune condizioni. Necessario ripulire, bonificare e metterebbe in sicurezza il territorio e i centri storici dei comuni. Risulta essenziale puntare su un piano infrastrutturale adeguato alle necessità di tutti i cittadini ma anche dei visitatori. Serve un piano di restauro e ristrutturazione dei beni archeologici e monumentali. «A nostro parere - conclude Schilirò- è opportuno che si investa sulle piccole cose come il consolidamento delle strade secondarie che collegano i piccoli centri storici, sulla manutenzione delle autostrade esistenti consentendo altresì lo sblocco occupazionale in edilizia sia per le imprese edili locali sia per i lavoratori edili».

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