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18.02.16 "Brusco stop alle procedure di salvataggio dei cantieri Tecnis, la società di costruzioni - fra le più grosse in Italia per volume d`affari e appalti in corso in tutta Italia e all`estero - coinvolta in ottobre nell`inchiesta «Dama Nera» della Procura di Roma per presunte tangenti all`Anas." Così l'apertura del Giornale di Sicilia, che come tutta la stampa isolana dedica molto spazio alla complicata vertenza Tecnis. La preoccupazione del sindacato, parla Giovanni Pistorio, Fillea Catania.

 

L'articolo prosegue:

Uno scandalo che, oltre a paralizzare decine di cantieri strategici in Sicilia nella realizzazione di infrastrutture per il territorio, ha rallentato (in alcuni casi congelato) i pagamenti di centinaia di maestranze e migliaia di fornitori (si parla di circa 1800 partite iva collegate alla «galassia Tecnis»), ponendo una grossa incognita sul futuro di un intero sistema economico e, a cascata, del suo indotto. Il Cda ha deliberato il ritiro di quel Piano di ristrutturazione del debito su cui si attendeva il parere del Tribunale di Catania il prossimo 22 febbraio. Un piano, che il cda si riserva di riformulare fra 15 giorni, al quale erano affidate le

concrete speranze di superare l`attuale impasse amministrativo di Tecnis, su cui pesa anche un` interdittiva antimafia della Prefettura di Catania. A motivare la decisione del cda di ritirare il documento, sarebbe stata l`assenza delle necessarie condizioni per metterlo in atto: ovvero il via libera dei fornitori; quello delle banche, che dovrebbero sostenere finanziariamente l`impegno di saldare, a rate, tutti i debiti verso lavoratori e fornitori; e, infine, l`ok dell`Erario.

«In buona sostanza - commenta scoraggiato Giovanni Pistorìo (Fillea Cgil) - sono stati bruciati inutilmente mesi preziosissimi a danno dei lavoratori e dei cantieri. I rischi concreti sono sotto gli occhi di tutti: se i prossimi passaggi non saranno curati con cautela, a pagare saranno i lavoratori: 900 gli addetti italiani di Tecnis e imprese collegate (250 solo a Catania) nonché il nostro territorio, che si troverà con cantieri strategici, e di alto profilo economico, bloccati. Senza una strategia vera assisteremo allo spezzettamento di questa prestigiosa realtà industriale».

In attesa di conoscere la decisione del cda, che secondo alcuni esponenti sindacali potrebbe anche condurre a un concordato fra azienda e fornitori per evitare il fallimento, si vocifera già di potenziali acquirenti interessati a Tecnis e al suo patrimonio di commes- se, know-how e, si spera, risorse umane. «Sappiamo di manifestazioni d`interesse - spiega Nunzio Tunisi (Filca Cisl) - da parte delle maggiori realtà italiane nel comparto delle costruzioni. L`ipotesi di vendita di Tecnis potrebbe rimettere in moto la macchina delle gare d`appalto, al momento inaccessibile per via dell`interdittiva antimafia. Ma è forte la nostra preoccupazione per il rischio di "spacchettare" la società e tutto il suo patrimonio di addetti con riconosciute competenze professionali, cosa su cui l`impresa a onor del vero ha sempre puntato".

Fra i cantieri di Tecnis in Sicilia figurano a Palermo l`anello ferroviario e i lavori per disinquinamento della fascia costiera; a Castronovo (Pa) lo svincolo sulla statale 189; nel messinese la statale nord-sud, da Santo Stefano di Camastra a Gela, lotto Mistretta-Nicosia); a Catania due stazioni della metro Fce e il nuovo grande ospedale San Marco nel quartiere di San Giorgio (periferia ovest).

Oggi, a Catania è in programma una nuova e significativa protesta: coordinati da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil i lavoratori provenienti dalle varie province siciliane chiederanno di incontrare il Prefetto Maria Guia Federico, che lo scorso mese di dicembre ha incaricato della gestione straordinaria di Tecnis, in qualità di commissario, il giurista Saverio Ruperto. 

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