31.03.10 (fonte www.cgil.it) Sono le note e le parole di Mario Monicelli, Sergio Staino, Daniele Silvestri, Paola Turci, Nada, Carlo Muratori, Tetes de Bois, Alberto Patrucco e a riempire la seconda, ed ultima, serata del XVII Congresso della FILLEA CGIL. La manifestazione-spettacolo, organizzata con la collaborazione di tanti abitanti dell'Aquila, vuole segnare, e lo fa già dal titolo “Dalla parte delle carriole. Avanti pop: riaprire la città”, una continuità con chi non si rassegna all'idea che i territori feriti dal sisma, nell'anima e nell'identità, possano rimanere separati dai propri cittadini.
Questa serata vuole essere un 'omaggio' a chi ha deciso di rimpossessarsi di uno strumento di lavoro, la carriola, per dare il via, simbolicamente, a quelle attività di ricostruzione che ancora oggi, senza un giustificato motivo, non vogliono partire. Ma non sono solo le parole dell'arte ad avere voce questa sera, perché a parlare sono anche gli studenti della IIIC della scuola elementare di Paganica che, con le loro lettere, ci raccontano la notte del terremoto: una notte fatta di fughe, di paure e poi la vita che cambia, la perdita dei piccoli e dei grandi affetti, delle abitudini, dell'intimità. Con parole semplici, ma che sanno commuovere ed insegnare tanto, come ci racconta Gaia, finchè non si aprirà nuovamente la città dell'Aquila, “mancherà l'aria di sentirci bene a casa”.
Il messaggio che arriva è semplice e chiaro, i cittadini colpiti dal sisma non vogliono un'altra città, vogliono riavere la 'loro città', la vogliono ricostruire con il lavoro e l'impegno. Perché non è possibile che tutto sia finito in quei 'maledetti' 24 secondi, istanti in cui sono scomparse tutte le certezze. Le richieste sono semplici: un progetto, un sogno per il futuro, una città sicura da lasciare alle generazioni che verranno, il lavoro.
A chiudere la serata l'intervento del Segretario Generale della FILLEA CGIL, Walter Schiavella, che dal palco del concerto ha ricordato che “il nostro dovere è stare dalla parte di chi vuole essere protagonista del proprio futuro”.
