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DIRITTO DEL LAVORO. I MATERIALI DEL SEMINARIO FILLEA CGIL



25.05.10 Si è svolto ieri il Seminario promosso dalla Fillea sulla riforma del processo del lavoro, cui hanno partecipato Walter Schiavella, Moulay El Akkioui, gli avvocati Ventura, Bidetti e Velci, concluso dal segretario nazionale Cgil Fulvio Fammoni.
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25.05.10 Si è svolto ieri il Seminario promosso dalla Fillea sulla riforma del processo del lavoro, cui hanno partecipato Walter Schiavella, Moulay El Akkioui, gli avvocati Ventura, Bidetti e Velci, concluso dal segretario nazionale Cgil Fulvio Fammoni.



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introduzione di Walter Schiavella

relazione di Moulay El Akkioui

comunicazione di Maria Matilde Bidetti

comunicazione di Federico Ventura

comunicazione di Penelope Velci

conclusioni di Fulvio Fammoni


Invito

LA SCHEDA DI SINTESI a cura degli avvocati Ventura e Velci


INTRODUZIONE DI MOULAY EL AKKIOUI

Oggi è sempre più evidente la gravità della crisi economica internazionale e anche nel nostro Paese: purtroppo però a una situazione di emergenza non sono seguite sino ad oggi misure adeguate da parte del Governo.

Stiamo assistendo a giornate confuse, incentrate sui disordini in Grecia e sul pacchetto di aiuti varato, con incomprensibile ritardo, dai ministri finanziari dell'Unione Europea per cercare di salvare l'economia del vecchio contenente.

L'Europa pare essersi finalmente accorta che non è possibile continuare a restare in balia di speculatori finanziari e di agenzie private di rating che hanno ormai il potere di vita o di morte sull'economia di intere nazioni. D'altra parte, anche la grande Germania ha capito che i singoli stati-nazione possono fare poco contro questa crisi mondiale: dalla moneta unica non si torna indietro, e dalle difficoltà se ne esce assieme, con l'aiuto e la solidarietà di tutti. Gli aiuti ad Atene al momento sono inevitabili.

sulle manovre annunciate da Tremonti: non c'è traccia infatti di misure volte a sostenere la crescita e l'occupazione in continuo calo, così come non cambia la politica del Governo di smantellamento dei diritti dei lavoratori, ben rappresentata da quel “collegato lavoro” respinto dal presidente della repubblica G.Napolitano come si sapeva e che si sta ridiscutendo al senato, quando la priorità è che dovremmo combattere questa crisi drammatica cercando di stimolare uno sviluppo nuovo e sostenibile, allargando a tutti le tutele previste dal diritto del lavoro, combattendo in primis il precariato e investendo nell'istruzione per garantire qualità nella competitività negli anni a venire.

Ma dovremo anche rilanciare la nostra idea d'Europa. L'essere rimasti fermi - per non dire che siamo arretrati - nella costruzione dell'Europa politica, sociale ed economica, esserci fermati alla sola dimensione monetaria, ci ha aperto al rischio cataclisma di giorni scorsi. Il tema Europa non può più restare relegato ai margini della vita politica e del sentire comune. Abbiamo bisogno di riprenderlo con la forza, determinazione e centralità che merita, sfidando tutti i "strumentalismi malpanciati" della Lega (e non solo) e di chi in questi anni in Europa ha prodotto, una miope cultura razzista e antieuropeista. e già questo ci costerà tanto nei prossimi anni.

Arrivano ancora dati poco piacevoli per il nostro Paese dal Fondo Monetario Internazionale e dall'OCSE. Il report sulla situazione economica in Europa del FMI suggerisce che l'Italia emergerà dalla recessione più lentamente degli altri principali paesi europei, che comunque non se la passeranno bene nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Ma ad essere l'ultima ruota del carro europeo ci siamo quasi abituati. Più gravi e preoccupanti sono invece le stime dell'OCSE su salari e tasse.

Gli stipendi medi del nostro paese, sono infatti al ventitreesimo posto nella classifica dei paesi industrializzati, con oltre il 16% in meno rispetto alla media, sia per quanto riguarda i lavoratori single che per i lavoratori con famiglia a carico. All'inverso, siamo ai primi posti nella classifica che misura il peso di tasse e contributi con il 46,5%, e precisamente al sesto posto per quanto riguarda il cuneo fiscale.

Ovviamente questa situazione paradossale di stipendi bassi e pressione fiscale elevata comporta che il salario annuale netto del lavoratore medio sia tra i peggiori d'Europa: prima di noi in classifica ci sono persino paesi devastati dalla crisi come Grecia, Spagna e Irlanda.

Tutto ciò è aggravato dal fatto che in Italia i contributi a carico del lavoro sono pesantissimi, con la conseguenza di un costo totale di esso molto alto che scoraggia gli investimenti e la produzione nel nostro Paese. Insomma, alla fine il nodo che soffoca la nostra economia è sempre il circolo vizioso alta tassazione - alta evasione, unito a salari immobili e a un potere d'acquisto delle famiglie che continua a scendere senza che il Governo faccia alcunché per difenderle.

Eppure vi sembra che Berlusconi nei suoi governi, nell'ultimo decennio abbia abbassato le tasse o che i servizi siano migliorati? Il centrosinistra combatteva o meglio cercava di combattere l'evasione (pagare meno, pagare tutti) mentre il Governo fa lo scudo fiscale e ignora la crisi…e intanto il Paese rimane indietro, l'economia stagna e le famiglie non arrivano a fine mese.

Le misure della manovra, è allo studio, così come emerge da anticipazioni di stampa, dovrebbero riguardare: una stretta ai cosiddetti 'stipendi d'oro', ovvero il taglio su quanto eccede i 75mila euro di figure come magistrati, professori universitari, dirigenti di prima fascia e di seconda fascia delle agenzie fiscali e degli enti previdenziali, diplomatici e prefetti; la chiusura delle finestre pensionistiche per anzianità e vecchiaia per il 2011; la stretta sulle invalidità; il congelamento degli stipendi pubblici al 2009 e il blocco del rinnovo contrattuali. Nello specifico congelamento degli automatismi e degli scatti di anzianità per il personale docente della scuola, pari a circa 1,1 milioni di dipendenti. Inoltre, il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha inoltre fatto sapere che la manovra avrà riflessi sulla sanità, accreditando un intervento su questo settore come 'plausibile'. Un pentolone misto, quando la cosa ovvia di cui si doveva cominciare è la tassazione delle grandi ricchezze patrimoniali e le rendite. Le voci, insomma, si rincorrono e per questo la CGIL chiede che si faccia al più presto chiarezza. “Il governo ha il dovere di spiegare agli italiani perché oggi fa una manovra che è esattamente il contrario di quello che fino a giorni fa aveva detto. la CGIL, noi, abbiamo infatti sempre ricordato come “il governo aveva sostenuto che la situazione italiana era migliore di quella di altri paesi, ma in realtà non lo è”. Motivi per i quali, secondo noi, il governo “ha bisogno di uscire dalle incertezze di queste ore, dalle fughe di notizie che allarmano lavoratori e pensionati, e aprire un tavolo di confronto sulla manovra sia con le organizzazioni sindacali, sia in Parlamento”. Quanto alle misure necessarie, abbiamo sempre denunciato come in Italia ci sia “un interesse corruttivo molto forte” quindi “ritornare alla trasparenza e ai controlli è la condizione per ridurre anche le spese ed evitare la corruzione”. I fatti e le inchieste di questi giorni, secondo noi, confermano “l'esistenza che lievitano le spese anche perché c'è un interesse corruttivo molto forte” nel Paese. Per questo, in vista della manovra finanziaria, “si può risparmiare sulla catena degli appalti soprattutto pubblici, facendo trasparenza dove la trasparenza è mancata”. Ritornare dunque alla trasparenza e ai controlli come condizione per ridurre anche le spese ed evitare la corruzione diffusa anche in politica.

L'Italia è il paese in Europa che ha speso meno per fronteggiare la crisi, solo lo 0,7% del Pil contro una media del 4% in Europa, 5,7% negli Usa, 6% in Francia e Germania, oltre il 12% in Gran Bretagna.Paradossalmente il primo provvedimento di questo governo, ve lo ricordate, per aumentare il reddito dei lavoratori era stato quello di detassare gli straordinari; un atto insensato in tempi di crisi.Il governo ha fatto e continua a fare solo propaganda e oltre ad un massiccio di interventi legislativi approvati con la fiducia, mi sembra più di 28, tagli e tagli cito solo alcuni :

1- taglio di 2/3 al fondo nazionale per le politiche sociali

2-il fondo nazionale per autosufficienza di fatto cancellato

3- il fondo nazionale per l'inclusione degli immigrati di fatto cancellato

4-tagli agli EE,LL ( principali soggetti per la garanzia del welfare dei cittadini) con il taglio dell'ICI senza nessuna assegnazione delle entrate compensative

5-è stato erogato a pochi, un sussidio di 1,33 euro al giorno con social card

6-Robin tax, invenzione di Tremonti per “togliere ai ricchi e dare ai poveri”, diceva lo stesso Tremonti, peccato che solo il 10 % del ricavo di questa tassa (200 milioni) è andato alle social card, contro i 2 miliardi ricavati.

Per quello che riguarda gli ammortizzatori sociali, come sapete, era stato firmato l'Accordo confederale il 23 luglio 2007, dove era prevista anche la riforma di quest'ultimi. Nulla di fatto con questo governo, senza citare gli effetti devastanti della crisi nei nostri settori, la nostra categoria è una delle più penalizzate, uno perché non è equiparata su questo terreno agli altri settori industriali, l'importo della DS è rimasto fermo al 1991 con 571 euro, la CIGO è di 13 settimane non continuative, ecc…

Insomma, questo governo ha fatto due anni di errori profondi, andava impedito di far cadere il PIL e bisognava sostenere di più i consumi e l'innovazione. La prima cosa da fare è avere un quadro chiaro: non si può Più fuggire dopo che si è fuggiti per due anni. Dov'è la grande riforma fiscale? I lavoratori dipendenti pagano più tasse, quando da una parte, l'area dell'evasione, del caporalato, del lavoro nero e griggio è cresciuta e dall'altra, Si continuano a colpire diritti dei lavoratori: arbitrato, statuto dei lavori, diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali".

Il contenuto morale è che i lavoratori pagano il prezzo alla speculazione. Il futuro dei giovani viene compromesso dalla forza di queste ondate speculative. E' come se la prima fase della crisi non fosse servita a nulla". Il governo, questa maggioranza e questa classe politica assume una responsabilità storica davanti al futuro dei cittadini di questo paese e le nuove generazioni.

Ma parliamo dell'ultimo provvedimento sul lavoro, che in verità contiene numerose disposizioni di enorme rilievo nell'ambito del diritto del lavoro, con particolare, ma non esclusivo, riferimento allo svolgimento del processo e la possibilità, per i lavoratori, di ricorrere al giudice per la tutela dei propri diritti. In realtà si toccano tantissimi aspetti (impiego pubblico, esposizione all'amianto per i lavoratori impiegati sul naviglio di Stato, riordino della disciplina in materia di congedi, numerose deleghe al Governo, la riforma della disciplina sui lavori usuranti, misure contro il lavoro sommerso, Commissione vigilanza sul Doping, medici e professionisti,sanitari,extracomunitari,apprendistato,part-time ecc.). Si tratta di una tecnica legislativa caratterizzata da forte disorganicità, che incide negativamente sulla conoscibilità delle norme.

Infine cari compagni e care compagne, rendiamoci conto per davvero che questa battaglia ci chiede, forse per la prima volta della nostra storia non solo l'impegno per contrastare le barbarie di questo governo, ma ampliare di più la nostra azione sindacale e comunicativa per rendere tutti lavoratori e tutti i cittadini, consapevoli di quello che sta succedendo nel paese.

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