STOP CAPORALATO
ANDREA CAMILLERI E MARGHERITA HACK ADERISCONO ALLA CAMPAGNA LANCIATA DA FILLEA E FLAI PER CAMBIARE LA LEGGE

14.03.11 “Sai qual è in Italia la pena per il reato di caporalato? 50 euro per ogni lavoratore ingaggiato, meno di un divieto di sosta! Fermiamo i caporali, cambiamo la legge”. Questo il banner che...

STOP CAPORALATO
ANDREA CAMILLERI E MARGHERITA HACK ADERISCONO ALLA CAMPAGNA LANCIATA DA FILLEA E FLAI PER CAMBIARE LA LEGGE

14.03.11 “Sai qual è in Italia la pena per il reato di caporalato? 50 euro per ogni lavoratore ingaggiato, meno di un divieto di sosta! Fermiamo i caporali, cambiamo la legge”. Questo il banner che da oggi accompagna la raccolta di firme promossa da Fillea e Flai Cgil per chiedere al Parlamento di approvare al più presto una legge che colmi il vuoto legislativo, prevedendo pene e sanzioni adeguate alla gravità sociale ed economica di questo crimine.
Superata in pochissimi giorni quota 1.400 adesioni sul sito www.stopcaporalato.it  e molte le firme illustri.
Oggi abbiamo avuto la bella notizia dell’adesione del maestro Andrea Camilleri e dell'astrofisica Margherita Hack, la loro adesione ci onora e ci dà una ulteriore carica a continuare in questa battaglia di civiltà, per i diritti e contro la criminalità.
Le firme "pesanti" di oggi si aggiungono alle numerose firme giunte in questi primi giorni della campagna: don Ciotti, Pier Luigi Vigna, Elisabetta Caponnetto, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, i presidenti della FNSI Roberto Natali, di Articolo 21 Beppe Giulietti, di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, la Direttrice dell’Unità Concita De Gregorio, il presidente della Commissione Straordinaria per i diritti umani del Senato Marcenaro ed il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, e numerosi giornalisti, tra cui Paolo Berizzi, Giovanna Botteri, Paola Sensini, Paolo Serventi Longhi, Pietro Suber, e poi il leader dei Tetes de Bois Andrea Satta.
Intanto, proseguono gli incontri con i gruppi parlamentari di Camera e Senato per consegnare la proposta di legge del sindacato, che proseguirà nella iniziativa di racconta firme e manifestazioni nei territori fino a quando non verrà raggiunto l’obiettivo prefissato, l'approvazione da parte del Parlamento di un testo di legge che finalmente definisca il caporalato un crimine grave e lo punisca con pene adeguate.



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