ABBRACCIAMO LA CULTURA. AL COLOSSEO CENTINAIA GLI OPERATORI DEL RESTAURO E ARCHEOLOGIA
SCHIAVELLA, FILLEA CGIL: INCURIA, TAGLI ALLE RISORSE, PRECARIETA’ DEL LAVORO, E’ QUESTA LA RICETTA DEL GOVERNO PER I BENI CULTURALI
05.03.11 In Italia sono oltre 30mila gli operatori del restauro e archeologia , per il 70...
ABBRACCIAMO LA CULTURA. AL COLOSSEO CENTINAIA GLI OPERATORI DEL RESTAURO E ARCHEOLOGIA
SCHIAVELLA, FILLEA CGIL: INCURIA, TAGLI ALLE RISORSE, PRECARIETA’ DEL LAVORO, E’ QUESTA LA RICETTA DEL GOVERNO PER I BENI CULTURALI
05.03.11 In Italia sono oltre 30mila gli operatori del restauro e archeologia , per il 70% donne, più del 50% con contratti a progetto e partita Iva, tantissimi ormai senza lavoro a causa dell’esiguo numero di cantieri aperti. Per il segretario generale della Fillea Cgil Walter Schiavella la situazione è “drammatica come mai nella storia di questo comparto, dove alla crisi si aggiunge la colpevole assenza del Governo, sia sul piano degli investimenti che sul piano delle regole. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: un patrimonio immenso abbandonato all’incuria, un taglio netto alle risorse per i Beni Culturali, una drastica riduzione degli appalti e futuro a rischio per centinaia di imprese caratterizzate da alta specializzazione, per migliaia di lavoratrici e lavoratori che tutto il mondo ci invidia e per un patrimonio che tutto il mondo viene ad ammirare.”
Per Schiavella “siamo di fronte ad un Governo che alla crisi risponde facendo l’opposto di quello che servirebbe. Anziché promuovere una politica di sviluppo dell’economia di settore e farne volano per la ripresa del Paese puntando sulla valorizzazione del patrimonio artistico, storico, architettonico e paesaggistico che fa dell’Italia un paese unico al mondo, si fa l’esatto contrario. Salvo poi trovarsi di fronte ad una emergenza - poichè a questo porta il non investire per la manutenzione, la prevenzione, la messa in sicurezza - e allora si ricorre ad interventi tampone, affidati magari a commissariamenti straordinari da parte della Protezione Civile, che sembrano rispondere più a necessità mediatiche – conclude Schiavella - che alla volontà di rimuovere le cause che hanno prodotto l’emergenza.”
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