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25.06.12 Assenza di risorse vere, piano città senza finanziamenti, nessun intervento per legare incentivi alla crescita della qualità del lavoro e della sostenibilità ambientale, ancora deregolamentazione: per il segretario generale della Fillea Cgil Walter Schiavella, il decreto sviluppo del Governo continua a percorrere la strada del precedente governo “dietro il fumo degli annunci troviamo sempre la stessa sostanza, scarsa e di pessima qualità, e le stesse modalità, nessun confronto con i sindacati.”
“Le modifiche proposte al Codice degli appalti contengono elementi di pericolosità, in particolare con l’introduzione dei project bond, che permette l’emissione di obbligazioni per la realizzazione di un’infrastruttura già indebitata, con la conseguenza di un superindebitamento che, in una situazione di normalità, difficilmente potrà essere onorata con i soli ricavi dello sfruttamento dell’opera realizzata” afferma il leader sindacale “mentre sul tema dell’affidamento di lavori a terzi nelle concessioni autostradali riteniamo sbagliato l’innalzamento dal 50% al 60% della percentuale dei lavori da affidare.”
Da Fillea la netta insoddisfazione sulle norme sulle detrazioni “l’appiattimento degli sgravi al 50% non consente di selezionare le priorità che riteniamo necessarie e relative agli interventi di messa in sicurezza del rischio sismico e di risparmio energetico” e gli sgravi non sono strutturali “ma continuano ad essere limitati nel tempo. Manca poi soprattutto qualsiasi nesso che vincoli l’erogazione degli incentivi alla regolarità del lavoro, attraverso il Durc (documento Unico di regolarità Contributiva) e alla qualificazione delle imprese, attraverso la patente a punti.”
Sul Piano nazionale per le città, per Schiavella “ancora una volta la montagna ha generato un topolino. Su un progetto così importante ed utile manca l’unico presupposto determinante: le risorse.” Infatti, l’impegno complessivo previsto è di “224 milioni di euro scaglionati in sei anni e sul 2012 ci sono solo spiccioli.” Inoltre,nella cabina di regia non viene prevista la presenza delle associazioni datoriali e sindacali, una presenza che per la Fillea “sarebbe determinante, soprattutto su progetti di grande respiro, per favorire e promuovere protocolli d’intesa per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori, per la verifica sulle quantità lavorative rispetto al volume dei finanziamenti per il rispetto dei tempi previsti dal progetto e la gestione dell’orario di lavoro su più turni.”
Critiche del sindacato anche sul tema delle semplificazioni “la norma non precisa quali siano i contributi soggetti ad autodichiarazione, e potrebbe quindi avviare centinaia di ricorsi interpretativi, mettendo a rischio l’efficacia di uno strumento fondamentale come il Durc.”
Sulla riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale complessa “ ancora una volta il Governo tecnico conferma la sua naturale attitudine a non confrontarsi con i sindacati che rappresentano quelle migliaia di lavoratori disoccupati o sottoccupati nei confronti dei quali l’impianto dell’articolo 27 dovrebbe tendere a dare loro delle concrete soluzioni” prosegue Schiavella, critico anche sugli strumenti di finanziamento per le imprese “siamo di fronte ad un enorme coacervo di norme, molte delle quali di difficilissima applicazione” Inoltre, i 26 commi relativi a questo capitolo “non garantiscono un effettivo e strutturale controllo contro le infiltrazioni criminali. A parte un comma che fa rifermento al monitoraggio a fini antielusivi” puntualizza il segretario generale Fillea “non c’è ombra di alcun intervento per realizzare una lettura incrociata delle provenienze finanziarie, tra i dati dell’Agenzia dell’Entrate e la banca dati della DIA.”
Quello che resta incomprensibile è come su temi così importanti “sui quali il contributo di merito delle parti sociali potrebbe essere determinante nel dare efficacia a provvedimenti volti a fronteggiare la crisi drammatica che vive il settore, il Governo si ostini a non rispondere alle ripetute richieste di incontro avanzate unitariamente dai sindacati del settore” conclude Schiavella.

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