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07.08.14 "Protesta a oltranza dei 115 operai di Ati Group, Emar, Ediltecnica, aziende edili dell`ex gruppo Aiello confiscate per mafia, alle spalle di Villa Santa Teresa, sulla strada statale 113. Ma con uno spiraglio: una riunione a breve con il presidente del consiglio di amministrazione, l`ex prefetto Giosuè Marino." Il racconto della protesta sulle pagine del Giornale di Sicilia..


"Le maestranze scioperano da 3 iorni lamentando il ritardo con cui vengono pagati gli stipendi. Da circa 7 mesi infatti non percepiscono regolarmente a paga. Ieri hanno esposto uno striscione davanti alla clinica per avere aggiore visibilità, pur senza interferire on l` attività della della struttura sanitaria. Gli operai hanno ricevuto negli ultimi mesi solo acconti di qualche centinaio di euro, a fronte degli stipendi dovuti.
Da mesi inoltre non percepiscono più la cassa integrazione, dopo che i quattro cantieri in corso (Biancavilla, mattatoio di Partinico, Policlinico di Palermo e ampliamento della stessa clinica Santa Teresa) sono fermi. Tre lavoratori lunedì scorso si erano arrampicati su una gru e vi avevano passato la notte. La loro, dicono, è una situazione al limite della disperazione. Dormono nelle loro auto davanti alla clinica, così, cercando di catalizzare l`attenzione sulle loro difficoltà. Le loro richiesta: garanzie per il futuro e, nell`immediato,un incontro al prefetto.
Antonio Lo Bue è uno dei tre che hanno trascorso la notte sulla gru. Gli altri sono Nicolò Valenti e Giovanni Muratore. «Ho quattro bambini e vivo in una casa in affitto - dice Lo Bue -. Così non possiamo andare avanti». La situazione si è aggravata dopo la confisca definitiva della struttura. Le procedure burocratiche hanno infatti allungato i tempi per l`erogazione erogare delle spettanze. «Viviamo una condizione difficile - dice Santo Bologna, della Ediltecnica -, vogliamo essere aiutati».
Gli operai rivendicano circa 2 mila euro a testa. Sono le somme necessarie per andare avanti. Non chiedono la luna, tengono a sottolineare, ma solo quanto spetta loro di diritto. Marino, nominato presidente del cda dall`Agenzia per i beni confiscati, attualmente è fuori sede ma annuncia: «Incontrerò nelle prossime ore i dipendenti e vedrò cosa si può fare». Uno spiraglio, anche se piccolo.
Una protesta simile si era verificata a febbraio. Anche allora due operai salirono su una gru. L`intervento del liquidatore Andrea Dara e la rassicurazione circa il pagamenti degli arretrati fece rientrare lo stato di agitazione.
A sostegno degli operai sono scesi i sindacati. I quali sottolineano che ci sono trattative in corso con la Provincia per incassare alcune somme, anche se non si intravede nessuna prospettiva concreta. La Fillea Cgil nei giorni scorsi ha anche sottolineato che ci sarebbe una disparità nei trattamenti: «Tutta l` azienda di Villa Santa Teresa è confiscata alla mafia e in amministrazione giudiziaria. Ma negli altri siti, in ambito sanitario e ospedaliero, e in alcuni comparti amministrativi, le paghe arrivano regolarmente. Per tutti, tranne che per gli edili, i soldi ci sono. Si trovi allora una soluzione condivisa per tutti». Di qui la richiesta di incontro col prefetto Cannizzo."

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