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21.10.14 "L`annosa vertenza Natuzzi riapre ufficialmente la «trattativa» tra Regione, sindacati ed azienda, per ridiscutere il futuro dei lavoratori dell`azienda produttrice di divani. Lunedì 27 ottobre, a mezzogiorno si riunisce il tavolo tecnico chiesto dalla Regione Puglia e presieduto dall`assessore al lavoro Leo Caroli. La decisione attesa da più parti di riprendere le trattative, dopo la mancata intesa del 15 ottobre al Mise tra sindacato ed azienda sulla cassa integrazione. In tutto 873 i collaboratori Natuzzi attualmente in cassa integrazione a zero ore." Così il racconto della Gazzetta del Mezzogiorno di oggi,

che prosegue "alla cabina di regia omana le controparti avevano affrontato la roposta di Natuzzi di riaggiornare l`accordo sottoscritto a Roma il 10 ottobre del 2013 e che prevede «grazie al rientro di produzioni fatte all`estero - scrive l`azienda in una nota - la possibilità di ridurre gli esuberi, quantificati all`epoca in 1.726 unità. Nel frattempo, però, la cifra iniziale si è ridotta anche perché 450 unità hanno scelto l`esodo incentivato». Ma per coloro che restano in produzione è stato proposto non solo il contratto di solidarietà, che prevede la giornata lavorativa di 5 ore, con conseguente riduzione di salario, ma anche un ridimensionamento dei livelli contrattuali per gli operai, con un`ulteriore perdita salariale. Quanto agli impiegati, Natuzzi ha proposto di trasformare i loro contratti da dipendenti del settore commercio e servizi, a dipendenti del settore legno.
Proposte inaccettabili, per i sindacati. E il primo passo formale dopo la tensione di questi giorni è la notizia della ripresa delle trattative, arrivata ieri a margine delle quattro ore di sciopero, iniziato alle 7, davanti ai cancelli degli stabilimenti della Natuzzi di Puglia e Basilicata. Buona l`adesione allo sciopero spiega il segretario regionale della Fillea Cgil, Silvano Penna : «Centinaia di lavoratori sono rimasti in presidio fuori della sede dell`azienda e hanno deciso di non tornare a casa sino a quando si è raggiunta un`intesa. L`azienda ha accettato di riprendere il negoziato che era stato interrotto nei giorni scorsi ma sappia l`azienda che i lavoratori non hanno nessuna intenzione di arretrare rispetto alle loro giuste istanze. I tagli non devono penalizzare solo le fasce più deboli . I tagli vanno indirizzati anche sui manager e dirigenti. Ribadisco che bisogna tagliare gli sprechi in azienda: ridurre le carte di credito aziendali, decurtare i superminimi/bonus, ridurre bonus e privilegi come benzina, soggiorni e vitto spesati per consulenti ,già super pagati, provenienti da fuori».

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