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Referendum

09.03.15 "Il sole splendeva e il cielo era terso ieri, ma nero era l`umore degli operai del Cantierone di via Ugo Bassi e Rizzoli, il più imponente e visibile tra quelli di Coop Costruzioni in città. La notizia dei 200 esuberi era arrivata anche tra loro, a chi da un collega, a chi dal sindacato, quello che non cambiava erano le pietre da spaccare, sperando di trovare in quelle l`àncora che li renderà indispensabili, non licenziabili." Così il Corriere di Bologna di oggi, che racconta la difficile vertenza Coop Costruzioni, dove 200 lavoratori rischiano di rimanere senza lavoro da maggio.

L'articolo prosegue:
«Io sono rientrato da poco, ero fermo da 3 mesi, l`anno scorso tra ferie e "cassa" sono stato a casa sei mesi, adesso sono qui, quindi spero che non mi succeda niente», confidava un operaio dagli spogliatoi di via Venezian. «Non è bello però lavorare con l`idea che prima o poi arriverà qualcuno a scegliere "tu sì", "tu no". E quelli che stanno già a casa sono inc... neri». Nessuno vuole consegnare alla cronaca il proprio nome, l`atmosfera è inquieta, «quindi preferiamo non dire nulla, non sappiamo ancora nulla, di certo c`è che c`è uno stato d`animo molto teso. Non possiamo faraltro che aspettare i prossimi giorni», chiudeva in fretta un altro con la tuta arancione, affrettando il passo. Il pensiero comune a molti era «continuare a lavorare», anche se sapevano che la spada della ristrutturazione aziendale pendeva sulle loro teste da molto tempo. C`è chi diceva che dei 200 esuberi si sapeva già da un anno. «È una cosa che prima o poi doveva capitare», sospirava mestamente un terzo operaio, guardandosi le scarpe. Tutte le mattine viene in treno da Ferrara al Cantierone di BoBo, è in Coop Costruzioni da 25 anni, la prima martellata con la nuova Bazzanese per Italia go. «Non sappiamo a chi toccherà», proseguiva, il sottinteso è anche troppo eloquente. «Qua c`è gente che si è fatta già un anno a casa, ma siamo una grande famiglia, ci conosciamo un po` tutti, è un grande dispiacere». Già, la grande famiglia di Coop Costruzioni. Con gente che è stata assunta anche 4o anni fa. «Siamo qui da anni, me lo ha detto un collega straniero stamattina, gran lavoratore, e potrebbe capitare a me o a lui o a tutti e due. Dispiace per questa situazione critica, ma siamo tutti sulla stessa barca», scuoteva la testa un altro operaio, in Coop costruzioni da lo anni, separato, con due figli. «Si vedrà... si vedrà... ». «La nostra era una coop robusta», quasi non si dava pace un collega più avanti. «A quanto pare è l`unica soluzione - rifletteva a proposito dei licenziamenti - almeno chi rimane lavora.
La crisi è diventata la norma e anche le aziende si devono adattare a questa regola. Purtroppo non c`è più lavoro, i privati non hanno più i soldi e i comuni fanno quello che possono». Il clima tra la cooperativa e i sindacati è teso, dopo che venerdì il cda li ha informati della drastica scelta per sopravvivere. La Cgil ieri ha attaccato di nuovo: «D`ora in avanti, fino a che l`azienda non accetta di sedersi a un tavolo con noi per discutere di ammortizzatori sociali, non siamo in grado di garantire la continuità produttiva nei cantieri di Coop Costruzioni», l`avvertimento di Maurizio Maurizzi, segretario della Fillea-Cgil di Bologna. Adombrando forse uno stop al Cantierone del centro. Cristina Raghitta, della Filca-Cisl, ha assicurato che i sindacati metteranno in campo tutto quello che hanno per contrastare gli esuberi. «Chiediamo il tavolo istituzionale di crisi sugli ammortizzatori. Poi - ha continuato Raghitta - ci può anche esserci da parte nostra, come Cisl, la disponibilità a esodi incentivati, ma bisogna tornare a parlare di contratto di solidarietà. Anche perché qui Coop Costruzioni annuncia 200 esuberi, ma altrove, dove lavora in società consortili fuori Bologna, assume». Il comitato Vivere il centro ha espresso «oltre alla solidarietà ai dipendenti di Coop Costruzioni e alle loro famiglie, la propria preoccupazione per le eventuali ripercussioni anche sui lavori del cantiere via Ugo Bassi-via Rizzoli. Infatti, i sindacati hanno già accennato a eventuali scioperi dei lavoratori del cantiere»

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