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Referendum

19.03.15 "Burocrazia, corruzione, incertezza sulle regole, opere incompiute e discontinuità dei lavori,  mancanza di trasparenza verso i cittadini, oltre a significare ingenti costi e sprechi a carico della collettività, significano anche la perdita di occupazione programmata, l'utilizzo pesante di ammortizzatori sociali, mancanza di lavoro per le imprese locali." E' quanto scrive oggi la Fillea Firenze nel comunicato consegnato ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa.
Il comunicato prosegue:
"Se il cantiere del sotto-attraversamento ferroviario di Firenze, e le relative opere di completamento fossero regolarmente attivi avremmo almeno 250 lavoratori in meno in disoccupazione o cassa integrazione.
Inoltre per i dipendenti  già assunti per quest'opera negli ultimi due anni non ci sarebbe stata la CIG (per 40 lavoratori diretti e altrettanti delle imprese in subappalto) e la successiva messa in mobilità di n. 20 lavoratori diretti.
Il numero di posti di lavoro in più a Firenze arriverebbe circa a 500 se tutti i cantieri delle cd. grandi opere fossero a regime.
Se a questi ci sommiamo i posti di lavoro che avremmo in più, se ci fossero investimenti per le opere più piccole, ma altrettanto necessarie, quali quelle per il rischio idrogeologico, messa in sicurezza delle scuole, restauro dei beni artistici (piccole opere che non vedono investimenti anche perché le risorse sono dragate dalle grandi opere incompiute), potremmo avere almeno  almeno 1.000 posti di lavoro in più, un significativo contrappeso alla crisi delle imprese locali, che ha portato alla riduzione di oltre il 35% degli occupati.
Gli edili di Firenze sono esausti e dicono basta!
La magistratura descrive la situazione come “ uno scenario devastante di corruzione sistemica nella gestione delle grandi opere”. Noi vogliamo sottolineare quanto questo scenario pesa sulla vita dei lavoratori e delle imprese corrette; quanto non aver riformato questo sistema di gestione delle grandi opere sia un ulteriore colpo mortale verso l'edilizia colpita drammaticamente dalla crisi.
Vorremmo poter parlare invece di città e regione moderna, europea, ma il blocco del piano dell'ammodernamento del trasporto metropolitano e regionale, di fatto spalmato in “ere” decennali,  è solo una vergogna.
Il Sindaco della città metropolitana ha ragione a lamentarsi dello stallo dei cantieri, ma chiediamo che richieda con forza al Governo di dichiarare lo stato di crisi dell'intero settore, e di fare velocemente le riforme su appalti, corruzione, gestione trasparente delle opere pubbliche.
Altro che jobs act i posti di lavoro in edilizia, ad esempio, si creano solo se ci sono cantieri attivi.
La situazione è gravissima, oltre a continuare a raccogliere firme per una nuova legge sugli appalti, ci mobiliteremo per avere un tavolo di crisi del settore dell'edilizia a Firenze, e chiederemo di nuovo un incontro al Prefetto per proporre un protocollo della regolarità a partire dall'interno dei cantieri, perché come afferma la magistratura e come noi denunciamo da molto tempo, a fianco della corruzione è sempre alto il pericolo delle infiltrazione delle organizzazioni criminali."

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