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Sciopero Cgil e Uil. Alta l'adesioni nei nostri settori. Genovesi e Panzarella: salute e sicurezza sul lavoro sia un tema prioritario non solo di Uil e Cgil, ma di tutta la politica e del governo.

Sicurezza sul lavoro. FenealUil e Fillea Cgil: in tutte le regioni e province autonome lo sciopero sarà esteso alle 8 ore, come per l'edilizia, anche nel legno-arredo, lapidei, cemento, laterizi.  

È stata raggiunta l’ipotesi di accordo per rinnovare la parte economica del contratto unico dei materiali da costruzione - lapidei, laterizi, cemento -  Confapi Aniem, scaduto il 30 giugno 2022. Scarica

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11.06.12 "Il vento della crisi continua ad imperversare e a farne le spese, ancora una volta, è la fragile economia del mezzogiorno ed in particolare quella della nostra regione. Questa l'amara conclusione per l'annunciata chiusura dello stabilimento Italcementi di Vibo Marina unitamente a quello di Porto Empedocle (Agrigento)" è quanto afferma Luigi Veraldi, segretario generale Fillea Calabria , che prosegue "nel frattempo e' in campo una forte reazione non solo dei lavoratori di Vibo V. ma anche, a livello nazionale, da parte di tutti i lavoratori del Gruppo Italcementi, rispetto alla sconcertante comunicazione dell'azienda che ha eluso le abituali regole dettate dalle buone relazioni sindacali che, finora, erano intercorse tra la stessa e le OO.SS. Nazionali di categoria."
Un confronto sindacale che aveva "tenuto sempre in debita considerazione la difficolta' derivante dalla crisi del settore delle costruzioni e quello conseguente per il settore del cemento, ma allo stesso tempo aveva preso in considerazione l'impatto sociale della stessa con l'applicazione concordata di meccanismi solidaristici e quindi interessato tutti gli stabilimenti per l'applicazione degli strumenti necessari (CIG e Mobilità non oppositiva) per alleggerire la cruenza della crisi e la diminuita produzione di cemento" e da Veraldi l'accusa "non comprendiamo l'accelerazione di Italcementi che con una iniziativa unilaterale fa regredire le relazioni industriali di livello nazionale e utilizza procedure, quale la Legge 223, che seppur idonee alla trattazione degli stati di crisi aziendali, nella fattispecie pone tutti davanti ad una presa di posizione , quella aziendale, che pregiudica la necessaria modalita' di confronto da porre a disposizione per la migliore soluzione di uno stato di crisi sia in termini di salvaguardia dei posti di lavoro che per la stessa sopravvivenza del sito produttivo di Vibo V. importante anche per l'economia dell'indotto."
Quindi per lo stabilimento di Vibo, insieme ai lavoratori e con le altre OO.SS. "promuoveremo le necessarie azioni di mobilitazione e lotteremo per far comprendere le ragioni da opporre alla chiusura dello stabilimento, sia nel confronto con le istituzioni ma anche in previsione del tavolo con l'azienda che non può e non deve essere solo un negoziato territoriale, ma deve assumere la caratteristica di vertenza nazionale con la promozione di un proficuo rapporto sindacale nazionale di categoria, concertativo e utile a rintracciare soluzioni intermedie a quella della chiusura dello stabilimento e a promuovere un'azione rivendicativa, a salvaguardia del lavoro e dello stabilimento, verso i competenti Ministeri e le Istituzioni locali interessate, per favorire ed adottare le misure necessarie utili a determinare le condizioni per il proseguimento dell'attività ed evitare la perdita dei posti di lavoro."

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