17.11.12 “Una piattaforma che guarda oltre la crisi, che chiede alle imprese del settore investimenti, innovazione a tutela della buona occupazione, convinti come siamo che da questa crisi si esce solo con una maggiore occupazione e con lavoratori che abbiano più diritti e tutele ed un salario dignitoso.” Questo il commento di Mauro Livi, segretario nazionale della Fillea Cgil all’approvazione della Piattaforma unitaria per il rinnovo del CCNL del settore Cemento Industria, avvenuta il 16 novembre a Roma nel corso dell'assemblea Nazionale Fillea Filca Feneal.
Sul settore - con i suoi 11mila addetti distribuiti in pochi grandi gruppi, tra cui i colossi Italcementi e Buzzi / Unicem - la crisi si è abbattuta pesantemente, riducendo in 4 anni la domanda del 40% “passando da 48 milioni di tonnellate del 2008 alle 25 del 2011, con un trend ancora in discesa nel 2012 a causa della crisi dell’edilizia” prosegue Livi, preoccupato perché in assenza di nuovi investimenti da parte del Governo e degli enti locali “ la sovra capacità produttiva rischia di tradursi in pesante ed inaccettabile ridimensionamento occupazionale. Questo è ciò che temiamo e su questo insistiamo con le controparti a sollecitare risposte dal Governo e dai Ministeri interessati.”
La piattaforma, varata al termine di un percorso democratico che ha coinvolto attivamente i lavoratori in decine di assemblee "ha ricevuto oltre il 95 % dei consensi da parte dei lavoratori interessati” prosegue Livi annunciando che “nei prossimi giorni invieremo la piattaforma alle controparti con la richiesta di avvio immediato del negoziato.”
Tra le richieste del sindacato “l’aumento salariale medio di 178 euro mensili, la conferma del sistema contrattuale fondato sul CCNL per il recupero del potere di acquisto e sul secondo livello, la riduzione della precarietà nell'ingresso al lavoro, favorendo l’apprendistato ed il lavoro a tempo indeterminato ed escludendo alcune modalità quali il lavoro a chiamata” prosegue Livi “ il rafforzamento di alcuni diritti e tutele, ad esempio la conservazione del posto di lavoro in caso di lunga malattia e, sulla sicurezza, l’informazione preventiva da parte delle Rsu e la definizione di protocolli per la sicurezza e l’ambiente.”
Inoltre sono previsti adeguamenti per la previdenza integrativa (+ 0,40 in più) e per la sanità integrativa, l’adeguamento di alcune indennità riguardanti le turnazioni, percorsi formativi concordati con le Rsu.