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Sciopero Cgil e Uil. Alta l'adesioni nei nostri settori. Genovesi e Panzarella: salute e sicurezza sul lavoro sia un tema prioritario non solo di Uil e Cgil, ma di tutta la politica e del governo.

Sicurezza sul lavoro. FenealUil e Fillea Cgil: in tutte le regioni e province autonome lo sciopero sarà esteso alle 8 ore, come per l'edilizia, anche nel legno-arredo, lapidei, cemento, laterizi.  

È stata raggiunta l’ipotesi di accordo per rinnovare la parte economica del contratto unico dei materiali da costruzione - lapidei, laterizi, cemento -  Confapi Aniem, scaduto il 30 giugno 2022. Scarica

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23.09.13 Grande preoccupazione per la "tenuta produttiva ed occupazionale del comparto che, dopo oltre cinque anni di crisi, ha visto una caduta della domanda di mercato  di oltre il 50 per cento rispetto alla capacità produttiva, rimasta sostanzialmente immutata." Questo si legge nell'ordine del giorno approvato dalla Commissiona Nazionale cemento della Fillea riunita a Roma il 17 settembre 2013.
Una crisi, quella del cemento che non ha precedenti  "legata a quella altrettanto drammatica del settore edile che non accenna a diminuire. Una crisi che ha avuto un impatto sulle condizioni di lavoro e sui livelli occupazionali molto pesante (oltre 2.000 addetti in meno), nonostante i positivi  accordi "difensivi" realizzati con i singoli gruppi cementieri, attraverso i quali si è cercato di limitare le conseguenze sul piano occupazionale e sociale, utilizzando al meglio gli ammortizzatori sociali esistenti" si legge ancora nell'ordine del giorno approvato, insieme all'introduzione di Rolando Feltrin e le conclusioni di Mauro Livi, dalla Commissione Nazionale della Fillea.
"Questa pesante e per certi verso drammatica situazione non ha impedito di sviluppare nel comparto il confronto e l’ accordo per quanto riguarda il rinnovo del CCNL e della contrattazione di secondo livello, seppure raggiungendo avanzamenti minimi e, confermando la strumentazione prevista dal modello contrattuale su due livelli ed una  tenuta unitaria sempre da consolidare.
Nelle ultime settimane abbiamo registrato iniziative da parte di alcuni grandi gruppi (multinazionali)  ad iniziare da Italcementi di rimettere in discussione gli accordi condivisi e sottoscritti per la gestione della fase. Un cambio di strategia aziendale inopportuno, sbagliato e non condivisibile. Una decisione tanto UNILATERALE quanto inaccettabile.
Se è vero come e' vero, che la ripresa prevista ed auspicata da tutti, per la metà del 2013 non c'è stata, questo elemento non può giustificare la  sconfessione  delle intese sottoscritte a tutti i livelli, con il sindacato."
Dalla Fillea l'invito a tutti i gruppi cementieri al "rispetto formale e sostanziale degli accordi sottoscritti. Le giuste mobilitazione e gli scioperi che si sono registrate  le scorse  settimane in diversi stabilimenti per contrastare questo cambio di strategia delle aziende cementiere, hanno un solo obiettivo: difendere i siti produttivi ed i  posti di lavoro."
La lotta unitaria dei lavoratori "è riuscita a conquistare ampio spazio nei mezzi di informazione, in molti casi ha coinvolto Istituzioni locali e forze politiche e parlamentari, raggiungendo importanti livelli di solidarietà" proseguono dalla Fillea "gli incontri dei giorni scorsi che hanno visto delegazioni di lavoratori incontrarsi a Roma nei diversi Ministeri ne sono la testimonianza. Gli impegni assunti in quelle sedi, sono importanti. A noi spetta il compito di tradurre quegli impegni "politici" in atti concreti da condividere con le aziende del comparto."
La mobilitazione proseguirà "nelle forme appropriate, coinvolgendo l' intero comparto a difesa dei posti di lavoro, delle condizioni di lavoro, per garantire una diversa e migliore prospettiva che può derivare solo da un diverso atteggiamento del Governo e dalle scelte economiche per  garantire adeguati investimenti in edilizia e a ricaduta nel cemento."
Primo obiettivo "la convocazione da parte del Governo, in sede interministeriale di un tavolo per discutere sia della crisi del settore degli investimenti indispensabili e dei provvedimenti necessari al suo rilancio, sia degli strumenti per il sostegno al reddito dei lavoratori" e poi la "conferma delle intese in essere, compreso il rilancio degli investimenti da parte dei singoli gruppi (in previsione anche dell’entrata in vigore dal 2019 della normativa europea n°31 sulla neutralità energetica degli edifici) per garantire: occupazione, innovazione, qualità, rispetto dell’ambiente e sicurezza nei posti di lavoro. Prevedendo a tale scopo incontri fra i coordinamenti ed i singoli gruppi a livello nazionale."
Per raggiungere questi obiettivi "riteniamo necessario anche da parte sindacale un cambio di strategia attraverso la immediata proclamazione dello stato di agitazione con  iniziative di lotta a livello dei singoli gruppi e/ o del comparto coordinate a livello nazionale e gestite dalle strutture territoriali e dalle RSU. Solo in questo modo riteniamo  possibile rispondere alle nuove strategie definite dalle Direzioni Aziendali, per garantire la difesa dei livelli occupazionali e delle condizioni di lavoro, ristabilire  corrette relazioni sindacali e gli accordi in essere."
Dalla Commissione Nazionale Cemento  dunque il mandato "alla Segreteria Nazionale FILLEA di ricercare con FILCA e FENEAL le forme e le modalità  più opportune per raggiungere gli obiettivi sopra condivisi."

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