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Sottoscritta l'ipotesi di rinnovo del Contratto nazionale del settore legno-lapidei artigiani e piccole e medie imprese. Aumenti fino a 191 euro per gli 80mila addetti.          

Sottoscritto l'accordo per il premio di risultato 2023  per un valore complessivo di 3.612 euro. Il comunicato Fillea Filca Feneal ed Rsu del gruppo.              

Sottoscritto da Sindacati e Federlegno l'accordo per l'incremento dei minimi retributivi per il settore del Legno - Arredo Industria. Il comunicato unitario, l'accordo ed il volantino.      

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LEGNO: A TREVISO LA FILLEA CGIL PRESENTA LA SUA PIATTAFORMA

Approvata il 27 ottobre a Treviso, dai circa 300 delegati provenienti dalle aziende di tutta Italia, la Piattaforma Fillea Cgil per il rinnovo del CCNL del comparto del legno. 154 euro di aumento, rafforzamento delle norme sulla sicurezza, costituzione di un fondo integrativo e consolidamento del sistema della previdenza complementare, riconoscimento dei ratei di salario differito in caso di sostegno al reddito, stabilizzazione dei lavoratori precari, percorsi formativi specifici per i migranti, indennità per i lavoratori di aziende dove non si attua la contrattazione di II livello. Questi in sintesi i punti qualificanti delle proposte Fillea.

“Abbiamo scelto il Nord Est per il varo della Piattaforma del legno, perché questo territorio è stato ed è simbolo e riferimento di un definito modello di sviluppo” ha esordito Mauro Livi, segretario nazionale della Fillea Cgil nell’aprire i lavori dell’Assemblea “un territorio dove il comparto Legno è particolarmente presente, diffuso e sviluppato e che oggi è in difficoltà e subisce le conseguenze negative della crisi finanziaria e produttiva globale con conseguenze pesanti per i lavoratori e le loro famiglie.”

Il comparto del Legno a livello nazionale occupa oltre 400.000 addetti in quasi 130.000 aziende. Gran parte della produzione è destinata all’ EXPORT, dove l’Italia è seconda solo alla Cina. Il mobile rappresenta una quota importante del cosiddetto Made in Italy, il terzo comparto nelle esportazioni dopo la meccanica ed il tessile.

“Il calo della domanda interna e la pesante riduzione dell’export stanno avendo conseguenze pesantissime sia in termini di riduzione dell’occupazione che di crescita esponenziale della Cassa Integrazione Ordinaria (+ 460 %) e della Cassa Integrazione Straordinaria (+ 275 %). Nomi famosi, come Natuzzi, Poltrona Frau, Ferretti, Snaidero, Nicoletti e tantissime piccole e medie imprese soffrono la crisi profonda” ha sottolineato Mauro Livi “una crisi che purtroppo non è finita e che anzi si teme produrrà i peggiori effetti sul piano occupazionale e sociale nei prossimi mesi e che Governo e Confindustria hanno colpevolmente sottovalutato.”

Per la Fillea non è stato varato alcun provvedimento serio per contrastare la crisi, ma si è scelto di “aspettare che passasse la nottata, unico intervento quello della rottamazione. Un autentico flop, in tutto credo siano state circa 200 le richieste in tutto il Paese” ha affermato il segretario Fillea, per il quale occorreva, al contrario, intervenire con provvedimenti mirati ed eccezionali come “il raddoppio della CIGO da 52 a 104 o il prolungamento della indennità di disoccupazione e la tutela dei precari, la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni. Ma il Governo aveva altri progetti, come quello di premiare gli evasori con lo scudo fiscale, un provvedimento che grida vendetta anche fra qualche imprenditore onesto.”

Per gli edili della Cgil la crisi va affrontata guardando al futuro nel segno della qualità del lavoro e del produrre verso uno sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, che significa “una nuova politica industriale che punti sull’innovazione tecnologica e che sostenga un percorso di qualità da parte delle imprese. Questo può essere avviato con provvedimenti mirati, come la detassazione degli utili reinvestiti, un diverso accesso al credito per la piccola impresa, il rifinanziamento delle leggi per la ricerca, l’innovazione, i distretti territoriali.”

Ma, anziché fare queste scelte, chiedendo ad imprese e sindacati di fare fronte comune per affrontare e superale la crisi, il Governo ha optato per la soluzione opposta, quella di dividere, accelerando i tempi per la modifica del modello contrattuale.

“ Dividere il fronte sindacale, indebolire i lavoratori, ridimensionare il ruolo del CCNL, ridurre il potere contrattuale, il salario, i diritti la democrazia: questi gli effetti di quell’accordo” ha affermato Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil chiudendo i lavori dell’Assemblea “ed è in questo contesto che ci troviamo ad affrontare il rinnovo del CCNL con piattaforme separate, su cui a nulla è valso il tenace impegno per una soluzione unitaria da parte della Fillea, impegno che continueremo a perseguire in tutte le fasi del negoziato.”

Prioritario per il numero uno della Fillea il tema della democrazia e della rappresentanza “in un Paese dove si può votare per il Grande Fratello da casa, è possibile che i lavoratori non possano esprimere il proprio parere sul contratto e sulle condizioni in cui dovranno lavorare? Democrazia e rappresentanza sono aspetti ineludibili nel rapporto con i lavoratori e per questo è particolarmente grave ciò che è accaduto nella vicenda dei metalmeccanici. Dobbiamo restituire la parola ai lavoratori, perché solo così sarà possibile ricostruire l’unità del sindacato che la crisi rende necessaria e che resta l’obiettivo della Fillea.”

Una unità che per Schiavella si può raggiungere “superando l’accordo separato del 22 gennaio, andando oltre i suoi limiti oggettivi, come dimostrato dalla positiva chiusura degli accordi degli alimentaristi e dei telefonici. Lasciare spazio all’autonomia negoziale e alla azione contrattuale delle categorie deve essere il presupposto della riconquista di un nuovo modello contrattuale fondato su di essa e, insieme, su un rafforzato ruolo del CCNL e su una estensione della contrattazione di secondo livello. E’ questa la strategia che la Fillea ha scelto e sceglie per affrontare gli esiti dell’accordo separato con l’obiettivo di costruire, in coerenza alle scelte della Cgil, una soluzione efficace ed unitaria” ha concluso Walter Schiavella.

Da domani la parola passa alle Assemblee dei lavoratori, che discuteranno la piattaforma ed esprimeranno con il voto il proprio giudizio, ed il 25 novembre la Commissione Nazionale registrerà l’esito della consultazione e provvederà subito dopo all’invio della Piattaforma a Federlegno.



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