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Sottoscritta l'ipotesi di rinnovo del Contratto nazionale del settore legno-lapidei artigiani e piccole e medie imprese. Aumenti fino a 191 euro per gli 80mila addetti.          

Sottoscritto l'accordo per il premio di risultato 2023  per un valore complessivo di 3.612 euro. Il comunicato Fillea Filca Feneal ed Rsu del gruppo.              

Sottoscritto da Sindacati e Federlegno l'accordo per l'incremento dei minimi retributivi per il settore del Legno - Arredo Industria. Il comunicato unitario, l'accordo ed il volantino.      

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15.10.14 "La trasferta romana della vertenza Natuzzi è sostanzialmente fallita. Nessun accordo tra l`azienda e i sindacati per quanto riguarda il contratto di solidarietà di operaie impiegati che stanno lavorando; e nessun accordo sulla seconda proroga della cassa integrazione straordinaria, che scade oggi, per chi è già fuori dal ciclo produttivo: vale a dire che da domani 1.550 persone resteranno senza un euro perché l`azienda non ha accettato di anticipare le risorse che, con le lunghe procedure burocratiche, saranno disponibili solo fra 6-8 mesi." Così apre il racconto di Rosanna Lampugnani per il Corriere del Mezzogiorno
Dalle 10 fino alle 18 di ieri pomeriggio, tra il ministero per lo Sviluppo economico e il ministero del Lavoro, si è consumato l`ennesimo capitolo di una vicenda annosa che vede l`azienda murgiana in affanno rispetto alle sfide del mercato internazionale, al punto che ha deciso di far produrre negli stabilimenti italiani di Santeramo, Matera e Laterza i divani che gli impianti cinesi non riescono a realizzare, perché sarebbe sostanzialmente saltato il metodo della lavorazione in linea che ha sostituito quello a isola (è ciò che raccontano i sindacati). Il primo round, dunque, ieri si è volto al Mise, dove le controparti hanno affrontato la proposta di Natuzzi i riaggiornare l`accordo sottoscritto a Roma i110 ottobre del 2013 e che prevede, grazie al rientro di produzioni fatte all`estero - scrive l`azienda in una nota - la possibilità di ridurre gli esuberi, quantificati all`epoca in 1.726 unità. Nel rattempo, però, la cifra iniziale si è ridotta anche perché 450 unità hanno scelto l`esodo incentivato. Ma per coloro che restano in produzione è stato proposto non solo il contratto di solidarietà, che prevede la giornata lavorativa di 5 ore, con conseguente riduzione di salario; ma anche un ridimensionamento dei livelli contrattuali per gli operai, con un`ulteriore perdita salariale che varia tra i 00 e i 45o euro mensili. Quanto agli impiegati, Natuzzi ha proposto di trasformare i loro contratti: da dipendenti del settore commercio e servizi, a dipendenti del settore legno.
Proposte inaccettabili, per i sindacati, come quella della richiesta di proroga di un anno della cassa integrazione straordinaria a zero ore per 1.550 dipendenti.
Silvano Penna, segretario regionale della Fillea Cgil, spiega che la richiesta di Natuzzi è irricevibile, perché non solo l`azienda non ha accolto la proposta sindacale di una turnazione della cassa integrazione, ma nemmeno quella di anticipare le risorse della cigs da distribuire tra i dipendenti. La posizione della Natuzzi è inaccettabile - aggiunge Salvatore Bevilacqua, egretario pugliese della Feneal Uil - non possiamo correre il rischio di lasciare 1.500 lavoratori a zero ore e senza soldi dai sei agli otto mesi. A questo punto è bene che l`azienda si assuma le proprie responsabilità di fronte alle istituzioni, al sindacato e soprattutto di fronte ai lavoratori. È la prima volta che capita di non trovare un accordo di questo tipo, ma di fronte abbiamo trovato un muro invalicabile».
Dal canto suo Natuzzi, ripercorrendo sinteticamente i vari passaggi della trattativa, ricorda che nel verbale sottoscritto al Mise si è preso atto che «le parti non sono addivenute ancora a un accordo, in particolare, sulla riduzione del costo del avoro». Quindi aggiunge che «alla luce dell`impegno profuso e degli investimenti messi in campo dall`azienda nell`ultimo anno, Natuzzi fa appello al senso di responsabilità di tutti i partecipanti alla cabina di regia affinché si raggiunga un`intesa sull`evoluzione dell`Accordo nel più breve tempo possibile, nel rispetto delle linee guida sottoscritte nell`accordo del 10 ottobre 2013. Nello specifico le arti si erano impegnate in quella data a raggiungere i seguenti obiettivi: recupero produttività e sensibile riduzione del costo del lavoro». La risposta sindacale è invece un`altra: assemblee negli stabilimenti, per decidere eventuali forme di otta e coinvolgere i livelli politici dei ministeri: ieri, ai tavoli della trattativa erano presenti solo i tecnici dei dicasteri.

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