"Con il caldo estremo, per costruire si può morire". E' il nuovo slogan della campagna di comunicazione e sensibilizzazione lanciata dalla Fillea Cgil. Firmato il protocollo
Quando la temperatura sale, i diritti scendono, Senza salute non ci può essere dignità. Come ogni estate la storia non cambia e si ripete. L’aumento delle temperature ha un effetto diretto sulla salute dei lavoratori e sulla loro sicurezza. Il caldo estremo provoca in Italia oltre 4.000 infortuni l’anno. I più colpiti sono le lavoratrici e i lavoratori del settore delle costruzioni, agricoltura e logistica, spesso soggetti a turni lunghi in ambienti esterni o privi di adeguate protezioni. Secondo i dati dell’International Labour Organization, il 70% della forza lavoro mondiale è influenzata negativamente dal cambiamento climatico, con impatti psicofisici che vanno ben oltre il colpo di calore: cali di attenzione, rischio incidenti, e perdita di produttività. Quando le temperature superano i 35 gradi, ci sono diritti specifici per garantire salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Per prevenire il colpo di calore e le patologie ad esso collegate è fondamentale sia saper riconoscerne i primi sintomi e prendere tempestivamente le dovute contromisure. E' stato firmato il 2 luglio 2025 il primo protocollo sull’emergenza climatica, il primo firmato dopo quello sul Covid di cinque anni fa. All’epoca servì a riaccompagnare le aziende e i lavoratori. Oggi diamo a imprese e lavoratori la possibilità di gestire condizioni meteorologiche di difficoltà», lo ha detto ieri la ministra del Lavoro, Marina Calderone. Negli uffici di via Flavia i sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e le associazioni datoriali avevano appena firmato il «protocollo caldo», relativo alle misure da adottare rispetto ai rischi causati dalle emergenze climatiche. NELLE PAROLE di Calderone è riassunto l’approccio che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha adottato nei confronti della trasformazione climatica in atto e delle conseguenze che ha sulla vita dei lavoratori: una serie di misure emergenziali, non a caso paragonabili a quelle del periodo pandemico. L’accordo siglato ieri, che sarà recepito attraverso un decreto ministeriale (ma la parte sugli ammortizzatori richiederà un veicolo normativo), fornirà delle linee guida per accordi a livello territoriale o di categoria, da siglare in un secondo momento. «Bene il protocollo, quello che serve è uscire dall’emergenza. Il cambiamento climatico sono un fatto strutturale, non si può procedere di anno in anno» ha commentato la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, uscendo dal ministero dopo la firma. «Credo che vada definito un valore soglia oltre cui scattano le misure (al momento il riferimento è la piattaforma Worklimate dell’Inail, ndr) sia a livello di organizzazione del lavoro che di ammortizzatori sociali» ha aggiunto Re David. Gli ammortizzatori sociali per il 2025 saranno estesi, ha annunciato Calderone, attraverso un emendamento che consenta l’applicazione oltre i 90 giorni nei casi di sospensione dall’impiego per motivi legati al clima e dovrebbero riguardare anche i lavoratori stagionali. «È una misura compensativa, non un incentivo». In ogni caso non una forma di tutela, che l’azienda ha affrontato mettendo a disposizione «acqua, sali minerali e crema solare» oltre a «strumenti informativi per monitorare le condizioni meteo in tempo reale». «Molto spesso queste aziende si comportano malissimo – ha commentato Re David – sono aziende che non riconoscono la subordinazione. Noi abbiamo anche fatto cause, e vinte, pure legate al caldo. Ma non avendo il riconoscimento della subordinazione è molto difficile». «IN MANIERA MOLTO CHIARA: è tardivo, insufficiente e soprattutto non è strutturale. È frutto dell’idea che questo governo ha del cambiamento climatico: un governo negazionista che lo affronta in modo transitorio ed emergenziale» ha spiegato al manifesto il segretario generale della Fillea Cgil, Antonio Di Franco, che nelle scorse settimane in anticipo sul governo ha lanciato la campagna «Per costruire si può morire». Quello dell’edilizia, insieme al lavoro nei campi, è uno dei settori che maggiormente risentono delle temperature in costante aumento da anni. L’APPROCCIO emergenziale del governo è stato ammonito ieri, con il consueto passo felpato del Quirinale, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intervenendo all’assemblea delle imprese assicuratrici, dove si invitava ad aumentare le polizze sulla casa per le catastrofi naturali, il titolare del Colle ha ricordato che l’intervento assicurativo è frutto di una «limitazione dell’impegno dello Stato», e che la protezione assicurativa «non esonera le istituzioni dagli obblighi della prevenzione». Eppure il governo da mesi spinge per risolvere frane e alluvioni proprio con le assicurazioni.
QUALI DIRITTI?
- Le imprese possono richiedere all’INPS il riconoscimento della Cigo quando il termometro supera i 35° centigradi misurati o percepiti (es: particolari lavorazioni, elevato tasso di umidità). La Cigo può essere richiesta anche nel caso in cui l’esposizione all’elevate temperature provoca problemi alla salute e sicurezza dei lavoratori.
- I datori di lavoro devono garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre.
- I lavoratori hanno diritto a pause più frequenti e prolungate per idratarsi e riposarsi (almeno ogni 2 ore)
- Accesso all’acqua. È obbligatorio fornire acqua potabile facilmente accessibile. Bere regolarmente per prevenire la disidratazione.
- Abbigliamento Adeguato. I datori di lavoro devono garantire che i lavoratori indossino abbigliamento leggero e traspirante, oltre a protezioni adeguate per il sole.
- Formazione e Informazione. I lavoratori devono ricevere formazione sui rischi legati al caldo e sulle misure di prevenzione.
- I lavoratori hanno il diritto di segnalare condizioni di lavoro non sicure senza timore di ritorsioni.
8. Se nei cantieri o luoghi di lavoro non vengono rispettate queste disposizioni di sicurezza contatta RLS/RLST e La Fillea Cgil del territorio. ia conoscere i propri diritti in cantiere nelle fabbriche e nelle cave.
QUALI SONO LE MISURE DI PREVENZIONE NECESSARIE? Programmare il lavoro nelle ore più fresche della giornata, utilizzare tende o coperture per creare zone d’ombra, Monitorare la salute dei lavoratori, prestando attenzione ai segni di stress da calore. AI PRIMI SINTOMI di irritabilità confusione pelle calda e arrossata sete intensa debolezza crampi muscolari o vertigini affaticamento eccessivo nausea e vomito aumento della temperatura o difficoltà di coordinazione mancanza di equilibrio collasso e perdita di coscienza e/o coma. SE CAPITA A TE O AD UN COLLEGA: fermati / fermalo! chiedi aiuto spostati/spostalo in un luogo fresco/ombra bagnati/bagnalo con acqua fredda: testa, collo, viso, arti sdraiati/sdraialo su un fianco bevi/fagli bere acqua fresca a piccoli sorsi. CHIAMA O FAI CHIAMARE SUBITO 118. Fino all’arrivo dei soccorsi, resta o fai restare il collega in luogo fresco, continua a bagnare testa, viso, collo, arti e rimuovi quanti più indumenti possibile. AI PRIMI SINTOMI di irritabilità confusione pelle calda e arrossata sete intensa debolezza crampi muscolari o vertigini affaticamento eccessivo nausea e vomito aumento della temperatura o difficoltà di coordinazione mancanza di equilibrio collasso e perdita di coscienza e/o coma. SE CAPITA A TE O AD UN COLLEGA: fermati / fermalo! chiedi aiuto spostati/spostalo in un luogo fresco/ombra bagnati/bagnalo con acqua fredda: testa, collo, viso, arti sdraiati/sdraialo su un fianco bevi/fagli bere acqua fresca a piccoli sorsi CHIAMA O FAI CHIAMARE SUBITO 118. Fino all’arrivo dei soccorsi, resta o fai restare il collega in luogo fresco, continua a bagnare testa, viso, collo, arti e rimuovi quanti più indumenti possibile. IN CASO DI MALATTIE CRONICHE parla con il tuo medico per avere consigli utili su come comportarti in caso di esposizione al calore. Ricorda: il tuo organismo ha bisogno di adattarsi al caldo in modo graduale; già prima del tuo turno di lavoro rinfrescati ed idratati con bevande fresche, limitando il consumo di caffè (che favorisce la disidratazione); segui una sana alimentazione, nutrendoti a sufficienza ed evitando l’uso di bevande alcoliche; fai attenzione a sintomi come: sudorazione intensa, cefalea, nausea, crampi ed allerta immediatamente colleghi ed il responsabile per la sicurezza; in caso di aggravamento, chiama/fai chiamare il 118; non sospendere autonomamente le terapie in corso senza autorizzazione del medico. RICORDA ACQUA è SALVAVITA. è fondamentale mantenere il proprio organismo idratato. L’acqua è di fatto il nostro principale alleato per evitare il rischio di DISIDRATAZIONE, condizione che predispone all’insorgenza del colpo di calore. COSA FAVORISCE LA DISIDRATAZIONE Presenza di malattie quali: bronchite cronica malattie cardiache diabete gastroenteriti uso di farmaci per la cura di malattie croniche diuretici antidepressivi coagulanti. Alimentazione non adeguata insufficiente periodo di acclimatamento abbigliamento pesante/non traspirante ritmo ed intensità di lavoro sostenuti. Se hai lo stimolo ad urinare ogni 2/3 ore e l’urina è di colore chiaro, vuol dire che hai una buona idratazione.