Dopo l'ennesima proroga ai lavori della Commissione esaminatrice delle domande per la qualifica di restauratore, scatta la protesta: presidio Fillea Filca Feneal al Mibact, ore 11.00           

 

#GhostBasta è la parola d’ordine dei restauratori che con FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil domani alle ore 11.00, in via del Collegio Romano a Roma, davanti al  Ministero dei Beni Culturali, daranno vita ad un iniziativa di protesta contro la decisione del Mibact di rinviare per l'ennesima volta la conclusione dei lavori della Commissione esaminatrice delle domande per il riconoscimento della qualifica di restauratore. 

“In migliaia attendono da anni un riconoscimento ufficiale, ed intanto sono costretti ad accettare contratti al ribasso e a sottostare a continui ricatti”, dichiarano le segreterie nazionali di Feneal Filca Fillea, che chiedono al Ministero dei Beni Culturali di “provvedere al più presto alla pubblicazione dell’Elenco nazionale dei restauratori, così come stabilito dalla legge”.

È da oltre 13 anni che “il Ministero deve occuparsene e solo nel 2015 si sono avviate le procedure con un apposito bando pubblico, allo scadere del quale il Mibact ha costituito una Commissione apposita per esaminarle, ma da allora sono passati più di due anni e ci sono stati ben quattro rinvii del termine dei lavori della Commissione, l’ultimo il 29 dicembre 2017. Noi pensiamo sia arrivata l’ora di dire basta e di affermare una volta per tutte la tutela che salvaguardi e valorizzi veramente il nostro Patrimonio e chi se ne prende cura”, concludono i sindacati, che contano domani di essere ricevuti al Mibact per spiegare le ragioni della protesta e avere risposte certe “per le migliaia di lavoratrici e lavoratori che attendono venga loro riconosciuto il diritto alla qualifica”. 

All’iniziativa, cui sono stati invitati tutti i parlamentari delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, parteciperanno delegazioni di restauratori provenienti da tutte le regioni, che racconteranno e rappresenteranno la condizione in cui si trovano, quella cioè di “fantasmi” dei cantieri. 

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