Si svolgerà a Foggia il 21 marzo 2018 la XXIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera. La Fillea, come sempre, presente in tutte le manifestazioni     

"Il 21 marzo 2018 Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, si terrà una manifestazione a Foggia promossa da Libera da un vasto mondo dell’associazionismo, delle istituzioni, da CGIL CISL UIL. La Segreteria Nazionale della Fillea-CGIL sarà presente con una propria delegazione" è quanto si legge in una nota degli edili Cgil.

"Quest’anno si è scelto di indicare Foggia come città simbolo della presenza nella Capitanata di mafie criminali e violente, che non esitano ad usare le armi per controllare il territorio, l’economia, che incontriamo nei campi e nei cantieri edili, che corrompono, e dove non arrivano con le minacce, non esitano ad usare le armi per imporre la loro legge criminale negando i principi dello stato democratico, la libertà ed il diritto dei lavoratori."

Sarà anche l’occasione "per chiedere al Ministro degli Interni di emanare l’apposito regolamento attuativo per il funzionamento e potenziamento della Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati, una parte significativa ed importante del Nuovo Codice Antimafia che va attuata, indirizzata a dare una positiva risposta ai lavoratori delle imprese sequestrate e confiscate alle mafie ed alla criminalità organizzata che non possono essere dimenticati" conclude la nota della segreteria nazionale Fillea.

Messaggio anche della Cgil nazionale, affidato al segretario nazionale Giuseppe Massafra che, ribadendo la presenza della Cgil in tutte le manifestazioni del 21 marzo, afferma  “mafie e corruzione  rappresentano un’emergenza nazionale che impedisce al nostro Paese di costruire una prospettiva di sviluppo economico e produttivo, che mortifica il lavoro offrendo occupazione basata sullo sfruttamento, se non addirittura sullo schiavismo, e sull’evasione fiscale e contributiva, e contribuisce a generare disuguaglianza sociale. Inoltre - aggiunge - mina la credibilità delle nostre Istituzioni e della politica, operando un controllo sociale del territorio che determina regressione democratica e soffocamento delle libertà sociali e individuali”.
“La passata legislatura - ricorda Massafra - ha approvato il Nuovo Codice Antimafia, ora è necessario rendere rapidamente operativi i nuovi strumenti previsti e i decreti attuativi, senza i quali la riforma rischia di non essere applicata. È questo l'impegno che la politica si deve assumere se vuole ricordare e onorare le vittime innocenti, se vuole dare forza e sostanza ad un impegno corale per riconquistare quel controllo sociale che in tanti territori viene esercitato dall’azione criminale delle mafie”.
Il segretario confederale della Cgil sottolinea che “sono tantissime le aziende sequestrate e confiscate, molte sono operative e occupano migliaia di lavoratori, producono e potrebbero produrre ancor più ricchezza legale per contribuire allo sviluppo del Paese”. “A questo proposito - denuncia - troviamo ingiustificabile che, dopo l'approvazione dei decreti attuativi da parte del Governo, il Ministero degli Interni non abbia ancora emanato il Regolamento per attuare il potenziamento e la riorganizzazione della Anbsc, che con Cisl e Uil chiediamo da mesi”.
“Ci siamo battuti e ci batteremo ancora, e ci auguriamo - conclude Massafra - che Parlamento e Governo si muovano nella stessa direzione, coinvolgendo le forze sociali”.