Anche quest’anno  Fillea Filca Feneal sono in piazza in occasione del SafeDay, la giornata mondiale della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: appuntamento venerdì 27 aprile in piazza SS. Apostoli a Roma

LAVORARE DA MORIRE

Nel mondo  si verificano ogni anno più di 350 milioni di incidenti sul lavoro, con  quasi 3 milioni di morti per infortuni e malattie professionali, un morto ogni 15 secondi!
In Italia nel 2018 ci sono già state oltre 200 vittime sui luoghi di lavoro. Ogni giorno, dunque, due lavoratori non fanno più ritorno a casa. Tra gennaio e dicembre del 2017 le denunce d’infortunio sono state oltre 630 mila, in lieve calo rispetto al 2016. Si tratta comunque di numeri preoccupanti: calcolando 250 giorni lavorativi l’anno, vuol dire che mediamente ogni giorno ci sono stati oltre 2.500 infortuni sul lavoro. Ogni anno, inoltre ci sono circa 60 mila di denunce di malattia professionale. 

IL SANGUE NEI CANTIERI

Nel 2017 in Italia ci sono state 746 morti, 1029 complessive considerando anche quelle in itinere, (+1,1% rispetto all’anno precedente) di cui 109 nelle costruzioni. La tendenza all’aumento purtroppo continua e si accentua nei primi mesi del 2018, in cui come sindacati registriamo nei settori delle costruzioni un incremento del 50% rispetto all’anno precedente. Gli stessi dati Inail  confermano la tendenza negativa più generale: nel primo trimestre 2018 si sono registrati 22 infortuni mortali in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Aumentano inoltre le denunce di malattie professionali (+5,8%) e  l’età media delle vittime: la metà sono di età compresa tra 50 e 64 anni (+35%).

LE CAUSE
Con la crisi si è assistito ad una serie di fenomeni che stanno provocando un preoccupante aumento degli incidenti nei cantieri: 
- ricorso sempre più diffuso al lavoro nero ed irregolare;
- taglio di risorse dalla voce ‘sicurezza’ da parte degli imprenditori;
- riduzione di controlli ed ispezioni da parte degli organi preposti;
- ricorso a contratti diversi da quello dell’edilizia;
- aumento delle infiltrazioni criminali nel settore.

I CONTROLLI

Dai dati relativi al monitoraggio delle attività di vigilanza 2017 emerge un quadro desolante, con un tasso  di irregolarità pari al 65%, 2 aziende su 3. Nel dettaglio 160.347 sono state le aziende ispezionate di cui 103.498 irregolari, per un totale di 252.659 lavoratori irregolari (36% in più rispetto al dato 2016) e 48.073 lavoratori totalmente in nero, oltre 1 miliardo il recupero dei contributi e premi evasi.
I lavoratori irregolari si presentano maggiormente presenti in settori come l’edilizia che registra un tasso di irregolarità pari al 64,44%: 13.254 i lavoratori irregolari a fronte di 34.472 accertamenti ispettivi, 5.710 i lavoratori in nero, 22.213 le aziende ispezionate.
Ma c’è da rilevare anche che si tratta di poche decine di migliaia di ispezioni su un totale di 5 milioni di imprese dei diversi settori. In queste condizioni un’azienda riceve in media una ispezione ogni 20 anni!  

L’IMPEGNO DEL SINDACATO

Noi siamo impegnati ogni giorno in prima linea, attraverso i responsabili per la sicurezza che operano negli Enti paritetici e grazie all’azione incessante degli Rls e degli Rlst, i Responsabili per la sicurezza aziendali e territoriali. Inoltre con il nostro pressing costante sulle istituzioni cerchiamo di introdurre norme sempre più stringenti sul fronte della sicurezza nei cantieri.     

LE NOSTRE PROPOSTE

  • Rafforzare i controlli in materia di sicurezza sul lavoro
  • Introdurre la Patente a punti, un sistema premiale per la selezione ed il sistema di qualificazione delle imprese. Questo importante strumento non è ancora operativo nonostante sia previsto dal D.Lgs. 81/2008
  • Aumentare la sicurezza nei cantieri stradali, che per la loro peculiarità hanno rischi molto elevati
  •  Definire norme premiali per le imprese che dimostrino di essere regolari e sicure e adottino il sistema dell’asseverazione previsto dall’intesa e dalla normativa Uni-Inail-Cncpt
  • Ripristinare il Durc (documento unico di regolarità contributiva) nella sua originaria formulazione, passando in tempi brevi alla certificazione della congruità
  • Allargare le maglie dell’Ape Sociale, in accordo con gli Enti bilaterali, per consentire ad un numero ancora maggiore di edili di andare in pensione prima e senza penalizzazioni
  • Applicare il contratto dell’edilizia a tutti i lavoratori edili impiegati in cantiere, contrastando così il fenomeno del dumping contrattuale
  • Realizzare una sinergia con il sistema bilaterale edile sul fronte della vigilanza e dei controlli nei cantieri
  • Rafforzare il ruolo degli Rlst del settore e dei responsabili per la sicurezza impegnati negli Enti paritetici
  •  Prevedere l’obbligo formativo presso gli Enti bilaterali per tutti i lavoratori impiegati nei cantieri, a prescindere da mansioni e contratto

Fonti: Ilo, Osservatorio Indipendente di Bologna, Inail, Vega Engineering, Ispettorato Nazionale del Lavoro, rilevazioni Feneal Filca Fillea

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