89mila ispezioni, oltre 267mila lavoratori interessati da irregolarità: i dati allarmanti del Rapporto annuale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro.                                                                                                            

"Nel 2020 il personale ispettivo ha avviato nuovi controlli nei confronti di 103.857 aziende, di cui: 83.421 controlli in materia lavoristica, di legislazione sociale e di salute e sicurezza sul lavoro (oltre l’80% del totale); 13.181 controlli in materia previdenziale (circa il 13% del totale); 7.255 controlli in materia assicurativa (il 7% del totale)." E' quanto si legge nella presentazione del Rapporto 2020 dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro - INL. 

79.952 ispezioni, 267.677 i  lavoratori interessati da irregolarità, di cui: 22.366 lavoratori in “nero”, pari all’8,4% del totale degli irregolari; 20.000 lavoratori tutelati con gli istituti della diffida accertativa e della conciliazione monocratica (art. 11 e 12 d.lgs. n. 124/2004). Recuperati contributi e premi evasi per un totale di circa 883 milioni, con illeciti riscontrati in 55mila aziende, con un tasso di irregolarità pari al 70% "tenendo conto soltanto delle aziende risultate irregolari e non anche delle posizioni tutelate con il ricorso alla diffida accertativa ed alla conciliazione monocratica, si ricava peraltro una media di 4,4 lavoratori irregolari (3,6 nel 2019) e di 15.857 € di recuperi previdenziali (12.485 nel 2019)", nel dettaglio le ispezioni: 

  • 61.942 (oltre il 77%) hanno riguardato la vigilanza in materia di lavoro, con una quota di irregolarità rilevata nel 66% dei casi esaminati;
  • 10.524 (oltre il 13%) hanno riguardato la vigilanza in materia previdenziale, con tasso di irregolarità rilevato nell’81% dei casi esaminati;
  • 7.486 (oltre il 9%) hanno riguardato la vigilanza in materia assicurativa, con una percentuale di irregolarità rilevata nell’87% delle fattispecie esaminate.

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