23.01.14 "A distanza di cinque giorni ed in assenza di contatti cresce la preoccupazione per gli operai edili calabresi rapiti in Libia" si legge in una nota della Fillea Calabria, che sollecita "attenzione al caso, oltremodo dovuta, in favore di lavoratori che, alla ordinaria precarietà,  durezza dell'attività edile e alle condizioni aggravate dalla situazione di crisi, hanno dovuto, come tanti altri, ricercare e accettare lavoro lontano dalla propria terra, in un paese, che come altri di quell'area, l'esigenza di manodopera  non sempre va di pari passo con la sicurezza dei rispettivi territori."

Dalla Fillea Calabria l'appello al governo italiano per il massimo "impegno, insieme alle autorità libiche, a perseguire ogni utile azione di diplomazia internazionale al fine di portare alla liberazione dei due lavoratori ed al loro ritorno alle rispettive famiglie, alle quali esprimiamo solidarietà e vicinanza."