Sindacato Nuovo, Novembre 2020. Dopo 18 mesi, siglato il Contratto Nazionale del legno - arredo. Il segretario nazionale Fillea Gianni Fiorucci racconta la "lunga marcia" dei lavoratori per il CCNL.

Il rinnovo del Contratto Nazionale del settore Legno Arredo industria è avvenuto la sera del 19 ottobre, dopo una trattativa durata 18 mesi, caratterizzata da due rotture, uno sciopero generale, il blocco delle flessibilità e straordinari, la minaccia di ulteriori 16 ore di sciopero. Esso rappresenta senza dubbio un grande risultato ottenuto dalle lavoratrici e dai lavoratori rispetto al difficile contesto nel quale è stato sottoscritto.

Un contesto che possiamo dividere in due fasi: quella prima della Pandemia e quella successiva, entrambe con criticità enormi che siamo comunque riusciti ad affrontare e risolvere. Nella prima fase FEDERLEGNO ha voluto subito gettare sul tavolo grandi macigni di carattere ideologico, che non hanno permesso il dipanarsi di un confronto sereno, ma hanno costretto la trattativa su un ambito privo di merito e lontano delle vere esigenze di imprese e lavoratori.

Fin dal primo incontro infatti, che di norma si svolge con la sola presentazione della piattaforma da parte delle organizzazioni sindacali, la controparte ha agito subito in modo aggressivo, non ascoltando le nostre proposte e ponendo immediatamente il problema di non voler confermare il modello a “doppia pista salariale”, sottoscritto nel rinnovo precedente.

Ci aspettavamo questo attacco, ma non certo nel primo incontro. Questo è stato un fatto indicativo di quanto sarebbe successo nei mesi a seguire, uno scontro senza precedenti, teso principalmente a dividere il fronte sindacale unitario, utilizzando queste posizioni per attaccare il soggetto più scomodo.

La FILLEA – CGIL ha sempre posto come priorità, in tutti i tavoli contrattuali, l’esigenza di ottenere aumenti retributivi certi e senza verifiche. I risultati raggiunti negli altri contratti nazionali da noi rinnovati (cemento, lapidei, laterizi e Manufatti) lo dimostrano.

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