Sindacato Nuovo, Novembre 2020. E' il momento di un piano straordinario per il lavoro e non di licenziare, cambiare si può e si deve: le riflessioni del segretario generale Cgil Maurizio Landini.

Il virus pandemico è tornato a diffondersi con preoccupante rapidità. La possibilità del tracciamento e la prevenzione sembrano essere sfuggiti di mano. Forse, nei mesi estivi, quando il virus aveva rallentato la sua corsa, si sarebbero dovuti rafforzare gli interventi per il monitoraggio e l'assistenza territoriale. Tutto ciò non si è fatto o si è fatto solo in parte. Oggi diventa quindi necessario tentare di mitigare la crescita della curva di diffusione del virus. È possibile che nei prossimi giorni alle misure restrittive di alcune importanti attività economiche e di socialità, assunte di recente dal governo, se ne possano aggiungere altre mirate ai territori dove è maggiore e preoccupante la diffusione del virus. È evidente che queste misure avranno ripercussioni assai pesanti sul tessuto economico e sociale del paese. Per questa ragione ci sembra importante il risultato ottenuto nel recente confronto con il Governo. Le nuove misure che saranno comprese nella prossima legge di bilancio prevedono la proroga della cassa integrazione Covid per ulteriori 12 settimane (6 erano già contenute nel decreto "ristoro") e il contestuale blocco dei licenziamenti fino al 21 marzo. Inoltre verrà avviato da subito il confronto sulla riforma degli ammortizzatori sociali improntata a principi di universalità e solidarietà, sulle politiche attive per il lavoro, sulla riforma fiscale, sulla legge di bilancio, sulle risorse europee. È quanto noi, insieme a CISL e UIL, avevamo proposto nelle settimane scorse non escludendo, se non ci fossero state risposte positive, di ricorrere alla mobilitazione anche di carattere generale. È quindi un buon risultato per le lavoratrici e i lavoratori e per il paese nel suo complesso. C'era bisogno di un messaggio che dicesse chiaramente che in una situazione difficile la tutela del reddito e del lavoro sono un elemento decisivo per la tenuta sociale e democratica del paese. Bisogna essere consapevoli, infatti, quanto la nuova violenta recrudescenza del virus colpisce un paese che da tempo è in forte sofferenza. Ci aspettano mesi ancora difficili e c'è il rischio che possa crescere il disagio sociale, la paura, la rabbia, la rassegnazione. Anche per queste ragioni è positivo il risultato raggiunto.

Abbiamo infatti affermato il principio che oggi è il momento di un piano straordinario per il lavoro e non di licenziare. Così come è il momento di sottoscrivere quei contratti che ostinatamente Confindustria, con forti contraddizioni al proprio interno, tiene bloccati. Ed è anche il momento di provare ad ottenere una legge sulla misurazione della rappresentanza decisiva per contrastare la diffusione dei contratti pirata. 

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