Sindacato Nuovo, Luglio 2021. La campagna di tesseramento del settore legno - arredo (e non solo): la Fillea si conferma il primo sindacato sia negli impianri fissi che nell'edilizia. Di Maurizio Maurizzi, segretario nazionale Fillea Cgil. 

La chiusura del tesseramento del 2020 ha praticamente attestato il dato dell’anno precedente. Nel calo generale degli addetti in termini assoluti registrato negli ultimi 10 anni (meno 600 mila nell’edilizia, meno 200 mila nelle filiere dei materiali) la Fillea ha confermato il primato negli “impianti fissi” (siamo di gran lunga il primo sindacato nel settore del legno arredo, dei lapidei, dei laterizi e del cemento) e da 4 anni il primato anche in edilizia. Questo quadro conferma che, anche in un anno complicato, soprattutto per raggiungere i lavoratori durante la pandemia, la nostra organizzazione mantiene una struttura organizzativa solida. 

Allo stesso tempo sappiamo che, da un lato per il livello di “turn over” molto alto delle iscrizioni al sindacato per le caratteristiche del settore delle costruzioni, e dall’altro lato per la dualità tipica della nostra azione sindacale tra cantieri ed impianti fissi, dobbiamo costantemente migliorare e rinnovare la nostra capacità di aumentare la rappresentanza, che è ciò di cui vive un’organizzazione sindacale. 

La chiusura di marzo e aprile nel 2020 di cantieri e fabbriche, avvenuta con il Covid, e la conseguente difficoltà di incontrare i lavoratori tutto l’anno ci hanno spronato a recuperare tempo, rappresentanza e risorse anche sperimentando ulteriori modalità di contatto, rilanciando il nostro impegno per poter stare sempre più “in mezzo” alla nostra gente, in tutti i luoghi di lavoro, dall’alba al tramonto. 

Nel 2021 con l’obiettivo di aumentare la nostra rappresentanza tra le lavoratrici e dei lavoratori del settore del legno e arredamento abbiamo lanciato una campagna nazionale dedicata di proselitismo che ci vedrà impegnati tutto l’anno. 

In particolare abbiamo iniziato con incontri territoriali della Fillea per condividere le modalità e gli obiettivi della nostra campagna, chiedendo di individuare, per ogni territorio, le fabbriche del settore non sindacalizzate ed attuare un piano di sindacalizzazione delle stesse, con la valutazione dei risultati ottenuti dopo sei mesi. 

La realizzazione di questo programma è basata anche sul coinvolgimento delle rispettive Camere del Lavoro perché l’obiettivo di sindacalizzare nuove aziende deve essere il terreno della collaborazione con tutto il resto della CGIL. Per sostenere questa campagna la Fillea nazionale ha investito importanti risorse per promuovere pubblicamente la nostra organizzazione anche con uscite sui quotidiani su tutto il territorio, con migliaia di spot radio e televisivi, che hanno fatto acquisire nei territori visibilità alla Fillea e quindi alla CGIL affermando ancora di più la categoria come punto di riferimento per le lavoratrici e i lavoratori delle costruzioni e “spronando” così le stesse RSU ad essere protagoniste del tesseramento.

Del resto, nelle modalità di svolgimento di questa campagna straordinaria, la Fillea nazionale sta perseguendo quanto deciso nelle precedenti conferenze di organizzazione di essere sempre di più un “centro di forte coordinamento contrattuale e politico” e di “server” di competenze e di sostegno organizzativo per le strutture territoriali, avendo sin da subito sposato la linea di concentrare il massimo possibile delle risorse, liberate centralmente, sul territorio (a livello di Centro Nazionale siamo passati da oltre 30 compagne e compagni, tra apparato politico e tecnico a 21). Da questo punto di vista quindi noi come FILLEA, che da 135 anni siamo un sindacato di strada, sappiamo che se investimenti vanno fatti per recuperare il tesseramento complessivo all’organizzazione non è sui servizi che bisogna solo guardare, ma bensì a come le categorie stanno sui posti di lavoro, sempre più diffusi e disarticolati nel territorio per avere, in ogni provincia, gruppi di funzionari e funzionarie e dove possibile delegati (si veda anche la richiesta nel rinnovo del CCNL edile di mutualizzare permessi sindacali in cassa edile, per poter coinvolgere i lavoratori delle piccole imprese) in grado di essere presenti assiduamente tra i lavoratori. Dobbiamo far tornare ad essere promotore abituale del tesseramento ogni nostro delegato, ogni nostro militante. Dobbiamo cioè essere quel “bon sindacalista” come già lo definiva Felice Quaglino (primo Segretario Generale della Federazione Italiana Arti Edili – FIAE, la “nonna” della Fillea) che nel 1901 definiva “l’agitatore sindacale della FIAE un bon sindacalista perché è sempre per le vie”. Insomma dobbiamo investire per “un ritorno in fabbrica, per un ritorno sui luoghi di lavoro”, questo dovrebbe essere il messaggio da portare anche alla prossima Conferenza d’organizzazione. Lo diciamo partendo dalla nostra esperienza e in coerenza con le scelte fatte dove scelte politiche e scelte organizzative non sono altro che facce della stessa medaglia.

 

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