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Sindacato Nuovo, gennaio 2024, pag. 9-10. Inserto "Modello Giubileo", dedidato al Protocollo appalti sottoscritto a Roma. Di Redazione. 

Il 30 Novembre 2023, dopo un importante lavoro della Fillea Cgil di Roma e Lazio e della Camera del Lavoro (che molto ha sostenuto l’impegno della categoria) è stato sottoscritto un Protocollo di Intesa tra il Sindaco di Roma e Commissario Straordinario per il Giubileo 2025, FenealUil – Filca Cisl – Fillea Cgil di Roma e Lazio e le principali associazioni datoriali romane del settore (Ance-Acer, Cna, Confapi Aniem Lazio) in relazione alle opere edili previste per il Giubileo. Opere e lavori edili, tra interventi di nuova costruzione e manutenzione straordinaria, per un valore di circa 2 miliardi di euro.

“Un accordo importantissimo per merito, metodo e per il messaggio concreto che lancia – ha dichiarato lo stesso Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini – perché dimostra che si possono fare miliardi di euro di lavori presto, ma anche bene, tutelando i diritti e la sicurezza dei lavoratori e senza massimi ribassi o subappalti a cascata. Possiamo dire che oltre il ‘modello Genova’ da oggi per i lavori pubblici c’è anche il ‘modello Roma”. 

“In particolare – ha sottolineato lo stesso Landini - tutte le forze sociali, sindacati ed imprese, insieme al Commissario Gualtieri hanno condiviso che il rispetto dei contratti collettivi edili, il potenziamento di strumenti e risorse per la sicurezza in cantiere, la formazione e la qualità di impresa vadano di pari passo. E se da un lato come organizzazioni sindacali siamo disposte a fare la nostra parte per completare le opere per il Giubileo nei tempi previsti e ridurre così anche il disagio dei cittadini romani, pronti a lavorare se serve 7 giorni su 7, 24 ore su 24, dall’altro vogliamo e abbiamo ottenuto che questo avvenga nella massima sicurezza con turni di 8 ore e almeno 4 squadre, con il giusto riconoscimento economico e senza gare al massimo ribasso”.

“Oltre alle norme aggiuntive in termini di trasparenza, legalità, monitoraggio dei cantieri, partecipazione del sindacato, a fare di questo accordo un precedente di portata nazionale e da esportare in tutto il Paese - conclude il segretario generale della Cgil - è soprattutto la scelta di escludere la possibilità di ricorrere al cosiddetto subappalto a cascata per lavori di centinaia e centinaia di milioni di euro. Una vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori, di chi si è battuto contro le forme di deregolamentazione del nuovo codice degli appalti”. 

Ma cosa prevede nello specifico il protocollo? Prima di tutto “rappresenta un modello che parte dai bandi di gara e che pone freni ai subappaltati a cascata, include i rapporti settimanali di cantiere, che significa poter censire i lavoratori che sono in un cantiere, in una città dove ci sono migliaia di lavoratori immigrati, ci sono caporali e malavita che non aspettano altro che mettere le mani sui lavori pubblici in corso” così lo sintetizza Benedetto Truppa, Segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio, che si augura “di applicare con il tempo i contenuti dell’intesa a tutti i cantieri pubblici a Roma e in Regione”. L’accordo – sottolinea Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil – ha un grande valore perché sancisce prima di tutto, anche rispetto alla strategia contrattuale di contrasto alle parti peggiori del nuovo codice degli appalti (D. Lgs. 36/2023), un modello di contrattazione di anticipo coerente con gli impegni e gli obbiettivi delineati dall’ultimo congresso nazionale a Modena nonché con le indicazioni operative di cui alla Guida Fillea Cgil sulla gestione contrattuale del nuovo Codice.” 

“In particolare è da segnalare, per il suo valore politico e per come potrà facilitare anche il replicarsi di questa intesa con altri sindaci, che i contenuti della stessa, oltre che essere condivisi dal Commissario Straordinario e dalle nostre tre federazioni romane, sono stati sottoscritti e assunti anche dalle principali associazioni datoriali di settore, titolari insieme alle OO.SS. sia della Cassa Edile di Roma che dell’Edilcassa Lazio. Associazioni datoriali che – continua Alessandro Genovesi – accettano la sfida della qualità, a favore dei lavoratori ma anche delle imprese (grandi e piccole) più serie e di questo occorre dare loro atto, oltre che all’amministrazione pubblica e al sindaco Gualtieri.” 

 

Nel merito dell’intesa – che tratta i diversi lavori come una sorta di unica grande opera, sul modello Sisma 2016 – segnaliamo: 

l’indicazione stringente dei CCNL edili, identificati con gli specifici codici Cnel (F012, F015, F018), ribadendone la centralità e cogenza, in continuità con le conquiste ottenute (in materia di applicazione contrattuale) con la legge 25/2022 e con la circolare 19/E dell’Agenzia delle Entrate. Tale indicazione stringente è oggi ancora più importante alla luce dell’art. 11 del D. Lgs. 36/23 (tanto è che nell’intesa si cita il comma 1 dell’art. 11). Vengono al riguardo definiti in modo stringente i perimetri contrattuali nello stesso bando di gara e relative iscrizioni in Cassa Edile/Edilcassa; 

il richiamo esplicito ad una normativa di riferimento comprensiva del D.M. 143/2021 (Congruità);

l’estensione a tutta la filiera delle migliori norme relative a salute e sicurezza, con esplicito riferimento e vincolo sulla formazione prevista dai CCNL edili; 

la priorità data, in procedure di gara, all’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa, garantendo che i criteri premianti la qualità, gli aspetti sociali e ambientali abbiamo sempre un punteggio complessivo superiore alla componente del prezzo. Al riguardo l’intesa indica e tipizza alcuni parametri tra cui le modalità di organizzazione del cantiere, i piani di manutenzione delle attrezzature, le modalità di gestione della sicurezza e le migliorie progettuali e produttive (compresa la formazione dei dipendenti); 

la verifica della congruità (come elemento presente nel bando di gara) viene rafforzata dall’inserimento della richiesta sulla condizione occupazionale; 

un sistema di relazioni industriali molto dettagliato e cogente nelle informazioni e nella proceduralizzazione degli incontri tra imprese e Organizzazioni sindacali; 

la disponibilità contrattuale alle lavorazioni in ciclo continua, sia per rispettare i tempi di consegna dei lavori che per ridurre il disagio ai cittadini, con il vincolo (che continuiamo così a ribadire e consolidare) dell’obbligo a turni avvicendati per 8 ore a turno e con l’attività minima di 4 squadre; 

l’avvio per tutti i cantieri ancora da mettere in esecuzione del settimanale di cantiere semplificato, codificato in uno specifico allegato all’intesa (inutile qui ribadirne l’importanza al fine del riscontro in cassa edile delle corrette denunce di lavoratori e ore, per inquadramento e classificazione); 

il forte investimento sulla sicurezza del lavoro, con attività preliminari condizionanti l’accesso in cantiere della specifica azienda e con il forte coinvolgimento degli organismi paritetici sulla formazione e sicurezza, Rls e Rlst. Si rinvia anche ad un protocollo specifico tra il Commissario e la Regione per le misure di assistenza sanitaria (le opere sono numerose, di diversa entità e diversamente localizzate e diffuse). Da segnalare come tutti i lavoratori, a qualsiasi titolo operanti nel cantiere, dovranno aver svolto la formazione di ingresso attestata dagli Enti Bilaterali, con incontri specifici tra le parti; 

norme specifiche e stringenti sul subappalto che rappresentano un avanzamento significativo. In particolare in attuazione dell’art. 119 comma 17 del D. Lgs 36/2023 al fine di garantire maggiore sicurezza ai lavoratori in cantiere, verrà esclusa sin dal bando di gara la possibilità che tutte le lavorazioni edili rientranti nell’allegato X del D. Lgs. 81/2008 possano formare oggetto di ulteriore subappalto (c.d. subappalto a cascata). Inoltre il RUP prima di autorizzare il subappalto dovrà verificare la parità di trattamento economico e normativo e la corretta applicazione dei CCNL lungo l’intera filiera. Al riguardo l’accordo indica anche quale documentazione amministrativa dovrà essere oggetto di verifica del RUP (Modelli Unilav, buste paga, copia bonifico). Queste norme rappresentano la garanzia affinché il subappalto rimanga (come previsto dal D.L 77/2021 e poi dallo spirito originario della legge delega 78/2022) non solo ad un livello solo, ma anche possibilità/flessibilità a carattere specialistico e non come mera compressione (per di più reiterata) dei costi del lavoro, della sicurezza, dei diritti, delle professionalità. 

Per tutte queste ragioni le Segretarie Nazionali della Cgil (si veda l’intervista a Francesca Re David) e della Fillea Cgil invitano, insieme a FenealUil e Filca Cisl, a riproporre intese simili verso il maggior numero possibile di stazioni appaltanti, aggiornando i numerosi protocolli in essere o provando a sottoscriverne di nuovi, più forti oggi grazie a questo importante “precedente”.

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