VERTENZA RESTAURATORI

DAL COORDINAMENTO FILLEA RESTAURO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE



29.07.10 Mentre giungono brutte notizie dalle prime sentenze sui ricorsi al Tar che purtroppo respingono le richieste, proseguono i tentativi di accelerare i tempi per aprire il tavolo tra le parti presso il Ministero dei Beni...

VERTENZA RESTAURATORI

DAL COORDINAMENTO FILLEA RESTAURO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE



29.07.10 Mentre giungono brutte notizie dalle prime sentenze sui ricorsi al Tar che purtroppo respingono le richieste, proseguono i tentativi di accelerare i tempi per aprire il tavolo tra le parti presso il Ministero dei Beni Culturali. Su questo sembra che il Ministro sia intenzionato a procedere ad un confronto sugli aspetti tecnici, ma non su quelli normativi. Ciò non basta, anche se in molti casi sono proprio gli aspetti tecnici che fanno la differenza sostanziale per accedere o meno alla procedura concorsuale ( es. contratti applicati). Di seguito la comunicazione di Serena Morello, che fa il punto della "vertenza" restauro. Prossimi appuntamenti ai primi di settembre per un coordinamento restauro, in cui verrà presentato il nuovo segretario nazionale che seguirà il comparto, Mauro Livi.



NOTA DI SERENA MORELLO, COORDINAMENTO FILLEA RESTAURO - ARCHEOLOGIA


Sono state pubblicate le prime sentenze relative ai primi ricorsi dei circa trenta depositati presso il TAR del LAZIO contro il Bando per la qualificazione professionale del restauratore e del collaboratore restauratore di beni culturali. Queste sentenze respingono, come già vi era stato comunicato, tutte le richieste e le censure presentate dai ricorrenti.

E' necessario, per dare un giudizio completo, analizzare anche le altre sentenze che man mano verranno pubblicate per ogni ricorso. Sicuramente è un fatto rilevante e significativo da tenere presente che l'orientamento del Tribunale sia stato quello di non riconoscere alcun elemento di incostituzionalità e di non rilevare ad oggi nessuna ragione di urgenza e di rischio effettivo per l'acquisizione del titolo, in quanto la procedura di selezione è ancora aperta.

Il TAR , infatti, individua la legittimità ad eventuali azioni legali solo da una fase successiva, cioè ad iter concorsuale concluso, trasferendo di fatto la questione dai ricorsi collettivi a quelli individuali, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Il giudice, quindi, non è entrato nel merito delle documentazioni e delle certificazioni che, comunque, dovranno ancora essere vagliate dalla pubblica amministrazione e rimanda, ove si verificherà, la possibilità di verificare la sussistenza effettiva di una illegittimità. Cioè, a fine procedimento, se l'interessato dovesse essere escluso, ne potrà impugnare la decisione, se avrà modo di confutarla, prendendosi singolarmente l'onere, anche economico (!!), di portare avanti l'azione legale.

Sebbene sia necessario tener ben presente l'esito di queste prime sentenze, riteniamo che ad oggi i due ricorsi presentati per voi dal nostro legale , per i quali è prevista l'udienza il 17 novembre, non siano compromessi.

Infatti , sono stati costruiti prevalentemente su altri elementi di illegittimità sui quali il TAR non si è pronunciato, di conseguenza possiamo , seppur cautamente, considerare la partita legale ancora aperta.

Ecco perché sarà ancora più importante e delicato, in questa fase, riuscire a parlare con il MiBAC il quale si è detto disponibile al confronto con le parti sociali ,anche a seguito della “moral suasion” operata dal Quirinale , dopo la consegna di 7.500 firme della petizione a Napolitano sulla questione restauro. Ma non possiamo dimenticarci che l'orientamento del Tar ha ulteriormente irrigidito le posizioni del Mibac rispetto alla possibilità di metter mano alla normativa, lasciando, a detta del Ministro Bondi, spazio ad un confronto su aspetti tecnici della procedura. In ogni caso riteniamo che molti elementi delle Linee guida applicative siano comunque sostanziali ai fini dell'accesso alla qualifica, così come la gestione della prova di idoneità, ma sarà nostro massimo impegno lottare fino alla fine per ottenere il massimo del risultato per tutti.

Le sentenze del Tar sottolineano che finché la procedura concorsuale non sarà finita non è possibile stabilire un reale danno per i ricorrenti, in quanto si sostiene che nulla è cambiato e cambierà finché non sarà conclusa la selezione. Poiché non ci risulta che le cose stiano proprio così, ma ci è stato testimoniato da più parti che già dalla pubblicazione del DM 53 /2009, cioè da un anno , si sono verificati ingiustificati discrimini nella gestione tra domanda e offerta sulla base del condizionamento illegittimo del bando, vi chiediamo, cari amici e colleghi, di segnalarci e documentare, nel vostro interesse, qualunque episodio e situazione in cui ciò avvenga o sia avvenuto, unitamente al perpetuare di modalità lavorative improprie che vi danneggiano non solo perché rappresentano un mancato riconoscimento professionale dal punto di vista contrattuale e salariale, ma anche perché lesivo per i diritti base ed inalienabili di chi lavora.

Vi ricordiamo, a questo proposito, che a rendere ancora più difficile l'accesso alla selezione ed a rientrare nella normativa- così come è- spesso è proprio l'impossibilità di dimostrare l'attività svolta in quanto non era corrispondente per tipologia contrattuale e di inquadramento al ruolo che voi effettivamente avete svolto ed alle competenze che vi sono state in ogni caso richieste.

E' necessario invertire tutti insieme questa deriva anche per far in modo che quando il bando sarà concluso, il titolo acquisito non sarà un pezzo di carta che vi garantirà l'accesso al mercato di settore, ma che sia determinante per le vostre condizioni lavorative.