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06.09.12  "Solo il premier riesce a vedere la ripresa. Una chimera, se stiamo alla realta' che descrivono i dati congiunturali e a quella delle centinaia di migliaia di lavoratori che hanno perso il lavoro e che lo perderanno nei prossimi mesi". Lo afferma il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella , secondo il quale, "sopratutto nel settore delle costruzioni, non solo non abbiamo alcun segnale di ripresa, ma siamo vicini al punto di non ritorno di un collasso produttivo che non ha eguali dal dopoguerra ad oggi di fronte al quale il governo continua afare solo chiacchiere a vuoto, ma con quelle si va al disastro".
Per Schiavella, 50 mld di opere da sbloccare da qui a dicembre "sono l'ennesimo annuncio". "E mentre aspettiamo che questo annuncio si faccia denaro contante e cantieri aperti per davvero, ci ritroviamo ancora a fare il conto -avverte- solo dei cantieri che chiudono. E se pure quei 50 mld fossero liberati subito, prima di diventare cantieri,passerebbero almeno 18 mesi, come ci ricordano le piu' autorevoli statistiche, e nel frattempo l'edilizia in Italia sara' defunta. Se il governo vuol fare qualcosa di utile - chiede Schiavella - allora sblocchi il patto di stabilita' per i Comuni virtuosi su opere cantierabili per la messa in sicurezza del territorio e per la qualita' urbana e scelga davvero infrastrutture prioritarie sulle quali concentrare e velocizzare la spesa".
Per la Fillea sarebbe poi opportuno, prosegue Schiavella, che il governo "abbandonasse per un attimo le disquisizioni accademiche sulla produttivita' e mettesse il naso dentro la realta' vera delle condizioni produttive". "Venga il premier nei cantieri -dice- e scoprira' che le imprese hanno una dimensione risibile e che gli appalti al ribasso, la frammentazione produttiva, l'illegalita' diffusa conseguente, stanno determinando uno sfruttamento a livelli schiavistici dei lavoratori del settore. Di quale produttivita' potrebbe parlare il presidente del Consiglio a questi lavoratori?"
"Se si vuole affrontare questo tema seriamente -sottolinea- si cominci da politiche industriali vere, capaci di modificare un mercato drogato dall'illegalita' e dalle mafie e di sfruttare le opportunita' offerte dalla scelta di un'edilizia sostenibile e innovativa. Se si vuole rendere produttivo il paese si metta mano da subito a quella dei fattori produttivi del paese (credito, innovazione, infrastrutture) a partire dalle grandi citta', con risorse fresche vere e non con le bazzecole dei 214 mln in tre anni del cosiddetto piano citta'".
Per Schiavella, infine, importante "proseguire nella mobilitazione del settore, caratterizzata da una forte e convinta unita'", elemento che, per il numero uno Fillea, deve poter caratterizzare l'iniziativa generale del sindacato, perche' mai come ora "i lavoratori italiani hanno bisogno dell'unita' del sindacato come condizione indispensabile a spostare gli equilibri economici e sociali a loro favore".

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