10.01.13 E' ancora piu' acuta nel modenese la tremenda crisi edilizia italiana. Lo spiega in una nota Sauro Serri, Fillea/Cgil "7.000 posti di lavoro in meno in 5 anni, il 58% della forza lavoro locale"

(il dato nazionale e' di 500 mila persone, un terzo degli addetti) e definisce "una mezza Ilva" l'esercito dei disoccupati in edilizia. Fillea/Cgil chiede di cominciando a pagare i lavori pubblici gia' eseguiti con il superamento dei vincoli del Patto di Stabilita'. Ancora, "serve un diverso atteggiamento delle banche verso le imprese edilizie a cui non vengono dati i crediti necessari per l'avvio dei lavori. Nella Bassa modenese ci sono tanti lavori da fare per la ricostruzione post-terremoto, "ma se le nostre imprese edili non riescono ad avere credito per avviare i lavori (sono gia' fortemente esposte per effetto della crisi e per i mancati pagamenti degli enti pubblici per lavori fatti), il rischio- afferma Serri- e' che imprese dotate di disponibilita' finanziarie si aggiudichino i nuovi lavori e le modenesi rimangano escluse. Auspichiamo che i 6 miliardi di euro resi disponibili dalla Regione siano messi concretamente e velocemente a disposizione". Rispetto al rischio di infiltrazioni di imprese malavitose negli appalti pubblici e privati della ricostruzione post-terremoto, "anche i privati sono avvisati che se accettano di farsi fare lavori a 3 euro l'ora sanno che si mettono nelle mani di delinquenti", conclude Serri.

 

fonte agenzia Dire