033.03.15 “Su un punto siamo tutti d'accordo: sull'analisi della situazione. Siamo in un momento in cui svolgere il mestiere della rappresentanza è molto complicato, forse lo è come non non è mai stato. Facciamo anche i conti con una crisi mai così grave, e nessuno può dirlo più di me, che mi occupo di edilizia, in comparto ormai flagellato. Per uscirne, però, dobbiamo partire dal un progetto”. E' quanto ha detto Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, nel suo intervento alla due giorni sulla contrattazione organizzata oggi a Roma dalla Filctem Cgil.
“E poi – ha continuato - dobbiamo renderci conto del quadro che abbiamo di fronte e degli strumenti che abbiamo per poter realizzare il nostro progetto. Se non partiamo da qui vedo un pericolo per l'unità del sindacato. In un periodo che ci mette davanti a un azzeramento dei diritti del lavoro in Italia, bisogna restare uniti. Per questo dobbiamo capire come costruirlo questo nuovo progetto comune che inverta questi rapporti di forza, per spostare in questo campo le decisioni del governo”.
“Non possiamo – ha detto ancora Schiavella - non guardare con grandissima preoccupazione a qualsiasi ipotesi di ricorso alla via referendaria, perché è preoccupante e pericolosa. Noi dobbiamo sviluppare un nuovo statuto del lavoro, soprattutto nella dimensione della contrattazione, sopratutto in epoca di deflazione e di Jobs act”.
“Per fare questo – ha concluso Schiavella - il punto fermo è il ruolo del contratto nazionale. Il contratto deve restare l'autorità salariale, perché rischiamo una tenglia tra il salario minimo e la contrattazione di secondo livello. Ne possiamo sfuggire solo se assumiamo una logica del salario minimo, ma facendo riferimento ai minimi salariali che si definiscono nei contratti”.
Fonte: Rassegna.it
