24.07.14 " Il primo risultato c`è: la cassa integrazione straordinaria è stata concessa, per un anno, a tutti i dipendenti della Cesi finita in liquidazione coatta amministrativa. Sono 385 i lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori, contro i 403 in forze alla coop edile di via Sabbatani al momento dell`avvio della procedura concorsuale, lo scorso 8 luglio." Così racconta il Resto del Carlino di Imola sulla vertenza della Cesi.

 Dalla conta, infatti, sono esclusi i 17 dirigenti che, per contratto, non hanno diritto ad alcun tipo di sostegno al reddito. Questi 17, però, verranno licenziati dal 31 luglio (6 contratti in realtà erano già stati risolti dalla passata gestione aziendale), con garantita la liquidazione prevista e i dovuti preavvisi di legge. Ieri al ministero del Lavoro il liquidatore Antonio Gaiani, i sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, insieme con le rsu aziendali, hanno sottoscritto l`accordo che consentirà di avviare la cassa integrazione, per 12 mesi, a partire dal giorno d`inizio della procedura, ossia dall`8 luglio. La cassa coprirà 1`80 per cento del massimale Inps previsto che, ìn media, considerato il profilo del lavoratore tipo della Cesi, equivale a circa 950 curo lordi al mese.
A PARTIRE da quando, però, i lavoratori potranno vedere quel denaro? Se si dovesse attendere i tempi di erogazione dell`Inps, quei soldi non arriverebbero prima di dicembre. Per questo il Comune e i sindacati sono già al lavoro per far valere l`accordo circondariale tra banche che, tramite un plafond da oltre 30 milioni di curo, consente l`anticipo degli ammortizzatori. Formalmente, i lavoratori restano sospesi a zero ore «e la collocazione degli stessi in cassa integrazione straordinaria - fa sapere Gaiani - avverrà in funzione delle esigenze dell`attività di liquidazione coatta della cooperativa». Infatti da martedì il commissario liquidatore ha già richiamato al lavoro un pool di 32 persone tra amministrativi e addetti ai cantieri (14 in quest`ultimo settore) che percepiranno un regolare stipendio e che dovranno lavorare per mandare avanti le attività di base della coop. In prospettiva, però, la squadra potrebbe assottigliarsi e, in quel caso, i dipendenti non richiamati in servizio torneranno a percepire la cassa integrazione. Dove possibile, a seconda delle mansioni, il liquidatore garantita una rotazione, ogni due mesi ma non è detto che questa possa essere assicurata per tutte le posizioni.
Diverso invece il discorso per chi lavora nei cantieri. All`8 luglio c`erano 37 persone distaccate in consorzi di imprese, per eseguire opere, ma da giorni sono stati tutti bloccati. Caso per caso, il liquidatore potrà scegliere se far ripartire i cantieri e se distaccare il personale nelle aziende che stanno realizzando le varie opere. In questo caso i dipendenti distaccati verrebbero stipendiati dall`Ati di riferimento, per poi rientrare in cassa integrazione al momento della fine lavori.
Nell`accordo sottoscritto ieri, inoltre, sono previsti anche percorsi di formazione e riqualificazione professionale, ma già oggi il tema potrà essere in parte affrontato al tavolo regionale convocato dall`assessorato alle Attività produttive per la sottoscrizione dell`accordo di programma. Intanto proseguono gli incontri tra il curatore e i rappresentati dei diversi appalti in giro per l`Italia. Rimi (teatro Galli), Milano (Policlinico ed Expo) ed Hera sono già stati affrontati, mentre a breve è in programma quello con il commissario prefettizio di Venezia dove Cesi ha in sospeso diversi cantieri.

Il testo dell'accordo >>

Emilia-Romagna