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Franco Cascone è stato confermato segretario generale della Fillea CGL di Ragusa. Cinquantuno anni, ragusano è stato eletto ieri dall’Assemblea Generale, diciannove componenti, a conclusione del congresso provinciale che si è tenuto nell’Antico Convento ai Giardini Iblei.

Il congresso ha anche eletto la nuova Assembla Generale che comprende il nuovo direttivo della categoria, diciannove componenti. La Fillea CGIL di Ragusa conta 1600 iscritti.

Nella sua relazione ha drammaticamente esposto e illustrato i numeri della crisi: nel settore edilizio a Ragusa nel 2008 c’erano 1840 imprese dichiarate in cassa edile con 7558 lavoratori con un monte salario di 56.081.135 euro con 6.693.246 ore lavorate. Negli ultimi quattro anni le imprese si sono ridotte a 874 con 3.102 lavoratori con 2.332.740 ore lavorate che corrispondono ad un monte salario pari a 23.642.342 con un abbassamento quasi del 60 per cento.

Gli investimenti pubblici in Sicilia hanno subito dal 2007 un calo del 90 per cento. L’isola è la terra delle opere incompiute. Si contano 162 cantieri bloccati su 752 in Italia.

Tra questi i lotti 6-7-8 dell’autostrada Rosolini – Modica i cui lavori sono fermi da un anno a motivo di pastoie burocratiche mettendo a rischio l’occupazione. Questo stato di cose ha influito sul calo repentino della produzione di cemento in provincia (con i due stabilimenti ex Insicem – di Ragusa e Modica) determinando cassa integrazione e sensibile riduzione dell’organico.

Dalla Sicilia si fugge. Nel 2017 sono 17mila i siciliani e altri 3.800 nei primi tre mesi di quest’anno che hanno lasciato le proprie città per cercare lavoro; molti di questi sono giovani laureati.

Sicurezza sui luoghi di lavoro e guerra al lavoro nero e irregolare sono stati gli altri temi affrontati nel corso del congresso che ha anche registrato un articolato dibattito fra gli iscritti.

Sul lavoro nero, Giuseppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa, ha denunciato che “i controlli da parte dell’Ispettorato provincia del Lavoro nelle aziende sono sostanzialmente assenti perché non si è posti nelle condizioni di poter assolvere al proprio compito per mancanza di personale e di mezzi. Minori controlli vogliono dire minore occupazione vera determinando il dato statistico del reddito più basso d’Italia in provincia di Ragusa rilevato dai Consulenti del Lavoro. Meno controllo vuol dire anche più incidenti sui luoghi di lavori”.

Franco Tarantino, segretario generale della Fillea CGIL Sicilia sostiene che “il lavoro al Sud è sottoposto a forti penalizzazioni rispetto al Nord del Paese in quanto si continua a stanziare più risorse

in opere pubbliche in quell’area del Paese. Il tratto autostradale Rosolini – Modica è ad alto rischio: se entro il marzo 2019 non si realizza il tratto funzionale è necessario che la Regione Sicilia copra i 50 milioni di euro, che non ha dove trovarli per inciso, per supplire al mancato finanziamento europeo. La CGIL deve porre al centro del dibattito sindacale la questione del Mezzogiorno. Sul tema delle cementerie che hanno perso la loro funzione storica è necessario riconvertirle, e ciò è possibile, in altre attività produttive”.

Per Antonio Di Franco, segretario nazionale della Fillea CGIL le opere incompiute in Italia non si completeranno più perché da un lato mancano le risorse e dal’altra non c’è alcuna volontà politica di farle. Al resto ci pensano le grandi imprese nazionali che portano i loro registri in tribunale chiedendo i concordati. Se questo è il quadro le cementerie hanno i futuro segnato. Nel prossimo anno ci sarà da bonificare tante aree dove sono insediate è questo, sembra un contrappasso, genera nuovo lavoro e nuovo impiego.

 

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